
ERBA – Fissate le date per la seconda edizione del simposio che vedrà dal 22 al 26 febbraio 2017 sul suolo erbese, un tripudio di bandiere nazionali ed europee. La città di Erba ospiterà infatti i ragazzi di Fellbach, di Tain l’Hermitage, di Tournon sul Rhône, di Meisen, le città gemelle, e i ragazzi dell’Aquila e di Finale Emilia, le due città italiane con le quali Erba aveva stipulato il patto d’Amicizia all’epoca dei due terremoti rispettivamente nel 2009 e nel 2012. Per un totale di circa 150 ragazzi.

“Questa iniziativa vuole essere non solo uno scambio sportivo, culturale ed educativo per i ragazzi, saranno cinque giorni intensi, durante i quali si affronteranno diverse tematiche” ha dichiarato l’assessore al Gemellaggio Angelo Cairoli.
E se l’anno scorso, a Fellbach dall’8 al 12 aprile 2015, il tema su cui i ragazzi erbesi e delle altre città tedesche e francesi gemelle dovevano lavorare è stato ‘Come vorreste la vostra città’, quest’anno le proposte emerse sono diverse, ma con un unico filo conduttore di pensiero su cui porre l’attenzione, ovvero le nuove modalità di comunicazione della società contemporanea. In merito all’argomento, l’assessore Cairoli si è così espresso: “I social e la comunicazione multimediale, più in generale, stanno rivoluzionando l’approccio comunicativo e questo è innegabile. Non abbiamo ancora definito per ora la tematica sulla quale dovranno lavorare i ragazzi, ma con ottobre a Fellbach verrà redatto il programma definitivo e con esso anche il tema della prossima edizione 2017“.
Le aspettative per questa seconda edizione presso la città di Erba sono alte e l’impegno è sicuramente oneroso. “E’ una grossa sfida, che va oltre il ben già noto e ufficiale gemellaggio tra comuni nazionali ed europei, lo avevamo già collaudato nel 2015 a Fellbach. E credo che Erba quest’anno sia pronta per questo grande passo, l’impegno è tanto, e tanta è la voglia di ripagare le aspettative di tutti. Perché questo simposio tra comuni europei e non solo, sarà sicuramente un momento di scambio e di crescita a 360 gradi non solo per i ragazzi, ma per tutta l’Europa. Loro sono il nostro futuro, e quindi anche il futuro della nostra Europa”.