EUPILIO – La rete arancione, un’ordinanza del sindaco di Eupilio in bella vista, un cartello di divieto e le continue raccomandazioni non bastano. Nella giornata di giovedì 1° maggio centinaia di persone hanno percorso il tratto di ciclopedonale del lago del Segrino chiuso al transito e al passaggio.
Il provvedimento è scattato subito dopo una frana caduta dal monte Cornizzolo nella serata di lunedì 28 aprile. Il sindaco Cinzia Bergamasco, d’intesa con l’ente Parco Lago Segrino, ha subito emesso l’ordinanza di chiusura essendo possibile il rischio di ulteriori frane. Nella serata di lunedì dalla parete di roccia si erano staccati diversi massi, di cui uno di 40 quintali (vedi articolo precedente).
Dopo il primo intervento dei Vigili del fuoco, si sono messi al lavoro gli uomini del Parco e le squadre della Protezione civile e per oggi, venerdì 2 maggio, è atteso l’arrivo dei geologi.
“Continuano in questi giorni le operazioni di disgaggio del materiale roccioso lungo il versante del monte Cornizzolo che si affaccia sul percorso interno ciclopedonale del lago del Segrino a opera delle squadre della Protezione Civile e del Parco Lago Segrino – questo l’aggiornamento di giovedì 1° maggio del Parco – Per motivi di sicurezza della pubblica incolumità rimane in vigore l’ordinanza del sindaco di Eupilio, anche per permettere le operazioni di disgaggio. IL PERCORSO RIMANE TOTALMENTE CHIUSO AL TRANSITO E PASSAGGIO”.
Peccato che la maggior parte delle persone si è fatta beffa dell’ordinanza e ha attraversato la rete arancione come se nulla fosse. All’inizio si pensava di poter riaprire il passaggio, proprio in vista della festività del 1° maggio peraltro, ma la gravità dell’episodio di lunedì e il protrarsi del maltempo non hanno permesso la riapertura del tratto di ciclopedonale interessato dalla frana.
“Il 2 maggio arrivano i geologi del Parco per la ricognizione e verifica della situazione a seguito delle quali saranno prese congiuntamente con l’amministrazione comunale di Eupilio e del sindaco le decisioni conseguenti – precisa il Parco – E’ stata già avanzata una richiesta di intervento da parte di Regione Lombardia. Ed è tuttora in corso la verifica delle proprietà dei terreni interessati destinatari dei prossimi provvedimenti per la messa in sicurezza dei versanti secondo le norme regionali in ambito naturalistico”.