Chili di droga nascosta con la citronella: due arresti

Lorenzo Colombo 20 Giugno 2015

Cronaca

DSC_8641
FINO MORNASCO – I militari della Stazione Carabinieri di Fino Mornasco, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Cantù, nella mattina di giovedì hanno eseguito un’operazione antidroga.
Da qualche tempo i militari finesi erano sulle tracce di carichi di marijuana in transito lungo la Statale dei Giovi, provenienti dall’estero e diretti in tutta Italia.
Giovedì i Carabinieri hanno intercettato e bloccato uno di questi carichi, proveniente da un Paese europeo e da poco giunto in Italia. Iniziato a seguire il furgone che i miltiari sapevano avere un carico di droga, lungo uno slargo della S.S. 35 i militari hanno fatto scattare il blocco ed il controllo. Bloccato senza troppi problemi il furgone, i militari hanno subito aperto il vano, trovandovi una scatola di legno di grosse dimensioni. Al suo interno vi erano 57 confezioni di plastica termofuse, contenenti circa 30 chili e mezzo di marijuana.
DSC_8643
Tutte queste confezioni erano a loro volta chiuse all’interno di alcuni sacchi di plastica, anch’essi termofusi e sotto vuoto, nonché cosparso di citronella, in modo da cercare di annullare definitivamente l’odore di marijuana. Un sistema di scatole cinesi utile a percorrere migliaia di chilometri in lungo ed in largo per l’Europa, ma inutile grazie alle indagini dei Carabinieri di Fino Mornasco, che aspettavano il carico “al varco”. In manette un uomo del 1961, M.I., pluripregiudicato bergamasco, residente ad Albino (BG).
Egli viaggiava sul furgone del complice, suo nipote, S.P., classe 1984, anch’egli bergamasco, domiciliato a Mozzo (BG), pregiudicato, il quale era rimasto nella sua officina di carrozzeria in attesa dello zio e del prezioso carico. Contemporaneamente all’arresto dei militari finesi, invece, sono giunti in officina non lo zio, ma i Carabinieri di Curno (Compagnia Carabinieri di Bergamo), i quali hanno effettuato una perquisizione delegata dall’A.G. comasca. In officina i militari bergamaschi hanno trovato ben 125.000 Euro, provento di mesi di attività illecita, nonché un altro chilo di marijuana.
DSC_8647
I soldi sono stati sequestrati e consegnati ai militari comaschi per l’indagine in seno alla Procura lariana, mentre l’S.P. è stato tratto in arresto in flagranza di reato per la detenzione ai fini di spaccio del chilo di marijuana. In officina a Mozzo zio e nipote avevano tutto il materiale per il confezionamento della droga. Traffico redditizio, visto che i soldi che i due guadagnavano con lo spaccio erano talmente tanti che per contarli si erano addirittura procurati una macchina conta-soldi! Ora lo zio è in carcere al Bassone, mentre il nipote ha subìto il processo per direttissima a Bergamo.