INVERIGO – La pulizia degli spogliatoi in cambio dell’alloggio. Questo, in estrema sintesi, l’accordo che lega l’Unione Sportiva di Inverigo con il nuovo inquilino del centro sportivo, con il bene placido del Comune. Questa è pure la risoluzione trovata a un qui pro quo che si era creato proprio tra queste tre parti.
Andiamo con ordine, perchè la questione ha rischiato, e rischia ancora oggi, di creare diverse polemiche.
L’Amministrazione concede la gestione e la direzione del centro sportivo di Romanò all’Unione sportiva. Quest’ultima ha quindi libertà di scelta nell’amministrazione degli spazi e nell’affidamento, in completa autonomia, dell’incarico della gestione del bar. Alla persona a cui è affidato, secondo quanto stabilito nel contratto, spetta pure una sorta di ruolo di custode dell’impianto, garantendo una presenza 24 ore su 24. Tanto che nell’accordo è incluso l’utilizzo anche dell’appartamento annesso al bar. Il gestore di allora aveva però scelto di affidare questo incarico a un’altra persona, che si era quindi insediata nell’abitazione. Poco tempo dopo (parliamo circa di un anno fa), la società sportiva, diretta da Roberto Colombo, aveva poi deciso di revocare l’appalto del bar, scegliendo di gestirlo in completa autonomia. Nessuno aveva però pensato nè a quel nuovo inquilino, nè, tanto meno, a regolarizzarlo. “Eravamo a conoscenza della sua presenza – tiene a precisare il presidente dell’Usi, Colombo – Non spettava però a noi regolarizzare la sua posizione”.
Sta di fatto che l’inquilino, trascorsi i tempi minimi previsti per legge, si è presentato in Comune chiedendo la residenza e l’ufficiale di Polizia locale, una volta ispezionati i locali e verificata l’idoneità, gliel’ha concessa, autorizzando quindi a tutti gli effetti la presenza di una persona all’interno di uno appartamento che, a tutti gli effetti, è di proprietà comunale. Motivo per cui è nato un qui pro quo tra gli amministratori quando la circostanza è stata posta in evidenza: c’è chi ha subito visto come regolarizzata una posizione di abusivismo all’interno di un appartamento pubblico, con tanto di affitto e utenze pagate.

“La questione in realtà è da vedere in un’ottica ben diversa – cerca di spiegare il primo cittadino, Angelo Riboldi –L’immobile è sì di proprietà comunale, ma è normato da un rapporto di convenzione con l’Unione sportiva che dà loro ampia autonomia circa la gestione. Noi siamo interpellati per opere strutturali o di manutenzione straordinaria, ma per il resto la società è abbastanza autonoma. Ecco perchè il Comune non era a conoscenza della presenza di un inquilino. Capisco che possa apparire una situazione imbarazzante per l’Amministrazione e ammetto che avrebbe potuto esserci una comunicazione migliore tra le parti, ma nulla è stato fatto che non fosse regolare e nessuna legge è stata violata. Oggi vi è un contratto regolare che disciplina la presenza di un inquilino in quell’appartamento”.
Dal momento che la scrittura privata è stata sottoscritta tra Usi e il nuovo cittadino inverighese a tutti gli effetti, è lo stesso presidente Colombo a spiegarne i dettagli, chiarendo ogni aspetto: “Abbiamo sottoscritto un contratto di affitto per l’appartamento e una scrittura privata per quanto riguarda la pulizia degli spogliatoi. Il custode non paga infatti il canone di affitto, nè le utenze, ma in cambio tiene puliti gli spogliatoi dopo ogni partita e allenamento. La durata di entrambi è di un anno. Se, alla scadenza, non siamo soddisfatti del suo lavoro, possiamo disdirlo con un preavviso di tre mesi e così anche l’altra parte”.