Canzo

Canzo, in tantissimi per l’addio a Lorenzo: “Ora contempli la luce”

Caterina Franci 13 Luglio 2019

Canzo, Cronaca

CANZO – La bara in legno semplice, decorata con dediche e firme di amici, familiari, conoscenti. Sopra un mazzo di fiori e una foto, sorridente; intorno tante, tantissime persone che hanno voluto essere presenti in questo giorno di dolore e stringersi intorno a mamma Giuliana, papà Aldo e la sorella Maddalena, i familiari del giovane Lorenzo Roncari. 

L’ultimo saluto al 18enne scomparso una settimana fa in seguito ad un tragico incidente stradale, ha riunito quasi l’intero paese nella Chiesa Parrocchiale di Canzo oggi pomeriggio, sabato 13 luglio. Tantissimi i giovani presenti, amici, compagni di scuola: volti assorti, seri, le lacrime trattenute fino alla fine, quando, prima del termine della funzione, sono state proiettate una serie di fotografie di ‘Lollo’ e l’emozione è stata troppo grande per essere contenuta.

A celebrare la messa Don Giovanni Colombo, coadiutore di Canzo, che ha invitato i presenti a “ritrovare la fiducia”. “In questi giorni buio e un macigno sul cuore ci accompagnano: al giudizio umano la morte è una sciagura senza rimedio ma i cristiani hanno la parola di Dio che ridà fiducia. Oggi siamo qui non per piangere senza speranza o per vedere il buio, ma per rinnovare la speranza e la fiducia in un Dio che è luce. I cari di Lorenzo in questi giorni hanno ricevuto tanto affetto e solidarietà: questa è luce umana, scintilla della luce di Dio che ora Lorenzo sta contemplando”.

Il don ha continuato: “A volte sembra che tutto sia nelle mani della fatalità e del caso ma non è così. In questo mondo c’è un movimento, che porta a Dio, tutto è nelle sue mani. Così, oggi siamo qui a dire addio a Lorenzo, poco più che un adolescente: mi sono chiesto quali domande possano albergare nel cuore di un adolescente oggi. Chi sono? Cosa valgo? Chi mi vuole bene? Perché sono al mondo? Sono certo che anche Lorenzo abbia fatto la sua fatica per trovare risposta, ma voglio rassicurarvi: oggi lui è in cielo, lì le ha di certo trovate, tra le braccia del Padre. Lorenzo ha trovato il senso della vita”.

Anche lo zio di Lorenzo, Marco Corti (membro del gruppo alpinistico Gamma di Lecco e dell’Uoei), ha voluto ricordare il nipote con alcune parole: “Ogni tanto chiedevo a Lorenzo se voleva venire ad arrampicare con me, pensavo che gli sarebbe piaciuto, lo spronavo: ‘Dai, vieni a fare un giro!’. Ma lui diceva di no, alla fine sappiamo come sono i ragazzi a 18 anni, vogliono spaccare il mondo, ero anche io così. Forse, il mio rammarico è proprio questo, quello di non aver insistito abbastanza. Di certo oggi abbiamo imparato una lezione: viviamo il tempo, coltiviamo l’importanza del fare“.

Al termine della funzione la bara di Lorenzo è stata portata fuori dalla Chiesa, scortata dalla famiglia e dagli amici: proprio loro, aiutati dalla sorella Maddalena, hanno voluto portare a spalla la bara fino al cimitero, seguiti da un silenzioso corteo.