ASSO – “Questa è una tragedia che ci ha lasciato tutti col fiato sospeso”. Con queste parole don Marco Colombo, parroco di Visino, ha voluto iniziare la sua omelia nel giorno del funerale di Edoardo “Dodo” Binda, il 63enne scomparso mercoledì a seguito dell’incidente montano che si è verificato domenica scorsa sul Monte Palanzone.
Poche parole, quelle del parroco, ma che hanno colpito a fondo la folla che si è riunita nella parrocchiale di Asso nel primissimo pomeriggio di sabato, 15 marzo, per dare un ultimo saluto all’imprenditore. “Ci troviamo a chiederci perchè la stessa natura è stata così violenta. Non ci sono risposte se non che è Dio che pronuncia l’ultima parola su tutto”. Il parroco ha poi ricordato che Binda, il venerdì prima della tragedia, era in chiesa a Visino per una messa in suffragio ai genitori scomparsi. “Dobbiamo credere che ora l’apparenza è la morte ma che in effetti è solo Cristo che la può sconfiggere”.
Binda era conosciutissimo non solo in paese, ma anche nell’erbese e nel lecchese per la sua attività imprenditoriale: la B.V. stampaggio a caldo di Castelmarte. Oggi, nelle prime file, oltre ai parenti, c’erano i suoi dipendenti, i membri del Moto Club Asso e i tantissimi amici che lo hanno conosciuto e stimato.
La bara, a cui era appoggiato un narciso giallo, è stata portato all’esterno della chiesa a spalla dal figlio, Davide, e dagli amici di “Dodo”.
Ed è proprio all’esterno della parrocchiale, dove tutti erano stretti intorno ai famigliari, che è giunta per un ultimo saluto anche Rosanna Lopez, la 29enne che insieme a Binda e alla nipotina di 4 anni del 63enne, ha vissuto quell’incubo: su una carrozzina (a causa della gamba ingessata, ndr) e con il volto, che ancora porta i segni della tragedia avvenuta domenica, rigato dalle lacrime.
In tanti hanno voluto manifestare anche a lei la propria vicinanza.
Infine la salma ha lasciato Asso per la cremazione e la successiva tumulazione in paese.
