ANZANO – “Con te abbiamo trascorso un anno bellissimo. Non ti dimenticheremo mai, con le tue passioni e la tua mascherata timidezza. Ovunque tu sia, portaci con te come noi ti porteremo nei nostri cuori”. Parole cariche di affetto quelle lette nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 4 novembre, dai compagni di classe dell’istituto Magistri Cumacini di Como per Francesco Parise, sconfitto a soli 16 anni da una leucemia fulminante che in pochi mesi lo ha strappato alla vita e ai suoi sogni di ragazzo. Tutti i giovani compagni di classe hanno voluto essere presenti, per dargli un ultimo saluto, alla cerimonia funebre che si è tenuta ad Anzano, dove Francesco viveva con la sua famiglia.
“Siamo qui in tanti a dirti grazie per averci dato la gioia di averti conosciuto – ha detto il parroco don Ludovico Colombo, che ha così aperto l’omelia – Oggi regna il silenzio, interrotto solo dal pianto. La domanda “perché?” è troppo profonda, troppo forte e resta chiusa dentro tutti noi. Francesco, il tuo posto non è la tomba, ma il paradiso. Tu sei vivo, anche più di noi, perché la morte non ci uccide, non riesce a sconfiggere il Signore della vita. Francesco, tu ora vivi nella casa di Dio, perché nessuno può separarci dal Suo amore. Ho la certezza che tu sei con Dio, nella pace. Tu che hai compreso l’essenza della vita donaci la forza di rimanere uniti, di sapere ascoltare e aiutare gli altri. Insegnaci che la vita vale la pena di essere vissuta, dandogli un senso”.
Il parroco, che ha concelebrato la funzione insieme a don Marco Tagliabue, ha fatto anche un accenno alla coincidenza che il 16enne è scomparso proprio il giorno della festa dei Santi. “Siamo certi che in paradiso ti hanno accolto i santi, hai lasciato questa terra proprio nel giorno in cui la chiesa li ricorda. Il tuo sorriso non si è spento e il tuo sguardo sarà sempre rivolto a noi, per ricordarci che vale la pena vivere”.
L’omelia si è poi conclusa con la lettura dell’Inno alla vita di Madre Teresa di Calcutta. Poi il silenzio, dove ognuno ha potuto dedicare una preghiera al ragazzo.
Francesco frequentava la Magistri Cumacini di Como, purtroppo quest’anno il suo banco è rimasto vuoto ma il suo ricordo vivrà sempre tra i compagni e le insegnanti. Proprio i professori hanno voluto dedicare una lettera alla famiglia: “Questa è una prova per voi, ma la famiglia non si distrugge, si trasforma. Ciò che ci può sembrare la fine, è un nuovo inizio. Noi abbiamo accompagnato Francesco ma da oggi sarà lui a guidarci da lassù”.
All’uscita dalla chiesa della piccola bara, sulla quale è stato adagiato un cuscino di fiori bianchi, i ragazzi hanno retto uno striscione: “Sarai sempre nei nostri cuori”. Poi il lunghissimo corteo ha raggiunto il cimitero del paese, dove Francesco riposerà in eterno.