Erba

“Aiutiamo Alex”: anche al Fatebenefratelli si cerca un donatore

Miryam Colombo 31 Ottobre 2018

Cronaca, Erba, Sanità

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ERBA – Un bimbo di un anno e mezzo, una rara malattia che colpisce lo 0,002 % dei bambini. È questa la storia di Alessandro, il piccolo per cui tutta Italia si sta mobilitando in queste settimane alla ricerca di un donatore compatibile. Già lunghe file sono state fatte per lui in molti ospedali del paese.

L’unica speranza di sopravvivere per Alessandro è infatti un trapianto di midollo osseo, ma al momento in tutti i registri dei donatori non è stata riscontrata alcuna compatibilità.

Molti ospedali italiani hanno già effettuato campagne di ricerca e altri ne organizzeranno per le prossime settimane. Tra questi, anche l’ospedale Fatebenefratelli di Erba: i volontari, che devono avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni, possono recarsi sabato 3 novembre, dalle ore 9 alle ore 15, presso il Centro Trasfusionale per il prelievo del campione.

“I campioni raccolti sabato prossimo verranno subito tipizzati per rilevare l’eventuale compatibilità con il bambino – ha precisato la dottoressa Alessandra Marinoni del Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Erba – Tuttavia, è bene specificare che tutti gli aspiranti donatori che si presenteranno sabato verranno automaticamente inseriti nel registro mondiale dei donatori di midollo osseo, divenendo a tutti gli effetti possibili ‘candidati’ per qualsiasi trapianto in cui venisse riscontrata la compatibilità, al di là del solo caso di Alessandro”.

La raccolta di sabato, infatti, sarà anche un’occasione per sensibilizzare il territorio sulla donazione di midollo osseo. A pensarla così sono i volontari di Admo Como, sede provinciale dell’associazione nazionale: “La tipizzazione organizzata per Alessandro viene fatta anche per tutti i guerrieri che, come lui, lottano contro queste malattie – ha spiegato Alessandro Rusconi, referente insieme a Manuela Germanò per Admo Como – Le leucemie, i linfomi e mielomi nel 90% dei casi necessitano di un trapianto, ma è di 1 su 10o mila la possibilità per un paziente di trovare compatibilità all’esterno della cerchia dei consanguinei, quindi più siamo, meglio è”. Purtroppo, secondo Alessandro, è spesso la disinformazione a giocare a sfavore: “Molte persone si spaventano all’idea anche perché erroneamente il midollo osseo viene associato al midollo spinale e, quindi, tanti collegano la donazione al rischio di paralisi. Ma non è così – ha precisato – Inoltre, da qualche anno a questa parte esiste un metodo alternativo al prelievo diretto di midollo mediante la puntura a livello delle creste iliache: attraverso l’emaferesi (tecnica particolare di trasfusione, ndr) è infatti possibile trattenere le cellule staminali necessarie al trapianto, quindi in modo meno invasivo rispetto a prima. Purtroppo, in tanti non conoscono questa possibilità”.

L’ospedale Fatebenefratelli è uno dei centri presso cui è possibile candidarsi come donatori: i medici sono a disposizione degli aspiranti tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, e, su appuntamento, eventualmente anche nel fine settimana. Di conseguenza, chiunque volesse proporsi come donatore, può contattare direttamente l’ospedale oppure può effettuare una preiscrizione, compilando il questionario in cui è necessario inserire i propri dati anagrafici e le informazioni richieste per accertare l’idoneità del donatore sul sito del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo.