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Saldi estivi 2021, Confcommercio Como stima 171 euro di spesa a famiglia

viviana 2 Luglio 2021

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COMO – Sabato 3 luglio scattano i saldi a Como e provincia così come in tutta la Lombardia e Confcommercio Como stima che quest’anno ogni famiglia spenderà in media 171 euro (pari a 74 euro pro capite) per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro.

“Dopo tanti mesi di chiusure e restrizioni, in vista delle vacanze estive, si prevede la ripartenza dello shopping ma, soprattutto, una conferma del trend degli acquisti nei negozi di prossimità, dopo il forzato ricorso agli acquisti sul web”. Comunica Confcommercio Como in una nota stampa.

“Per più di un anno il commercio ha subito una drastica frenata nei consumi a causa dei lockdown e delle restrizioni imposte dalla Pandemia – afferma Marco Cassina, Presidente del Gruppo Moda di Confcommercio Como – Oggi la gente ha voglia e bisogno di normalità e svago. L’avvio dei saldi offre numerose opportunità di acquistare con condizioni vantaggiose aggiungendo il piacere di poter scambiare due chiacchiere ed essere assistito e accompagnato all’acquisto più adatto alle sue esigenze”.

A fargli eco anche  il Direttore Graziano Monetti: “Con l’avvio della nuova stagione di saldi  riparte la campagna di comunicazione Saldi Chiari e Sicuri, per comunicare la possibilità di acquisti sicuri in tutti i negozi associati del territorio. Le attività aderenti all’iniziativa sono riconoscibili dalla locandina esposta in vetrina che riporta i principi di base per lo svolgimento delle svendite in piena sicurezza.”

Un Vademecum per non incorrere in  brutte sorprese durante lo shopping:

1.Cambio merce: è a discrezione del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È a discrezione del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate e vanno favoriti i pagamenti cashless

4. Prodotti in vendita: i capi proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

6. Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

7. Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

8. Mascherine: obbligo di indossare la mascherina in store ed anche in camerino durante la prova dei capi.

9. Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione.

10. Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.