Como

Minori fragili e devianza: anche a Como un nuovo modello di accoglienza

Redazione 23 Febbraio 2025

Como, Sanità

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La Lombardia avvia tre comunità socio-rieducative per minori in esecuzione penale Pavia, Como e Brescia

Il progetto, con un investimento complessivo di 2,52 milioni di euro, prevede un modello innovativo che integra psicoterapia, riabilitazione, istruzione e attività sociali per giovani fragili

COMO – Un nuovo modello di comunità socio-rieducative per minori con disagio psichico o dipendenze legate alla devianza minorile sta prendendo forma in Lombardia. Regione e Ministero della Giustizia hanno annunciato la creazione di tre strutture specializzate, capaci di accogliere giovani in esecuzione penale garantendo loro percorsi terapeutici e di reinserimento.

La prima comunità, attiva a Casteggio (PV) e gestita dall’ente Recovery for Life, ospita già nove ragazzi. Le altre due sorgeranno nelle province di Brescia e Como. Un investimento complessivo di 2,52 milioni di euro permetterà di attivare 36 posti, con un costo giornaliero per minore di 320 euro, finanziato per il 60% dalla Regione e per il 40% dal Ministero della Giustizia.

Il progetto si basa su un modello clinico innovativo, che integra supporto psicologico, neuropsichiatrico e riabilitativo con attività educative, laboratori creativi e sport. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Università di Bologna, verranno studiati i contesti di vita dei ragazzi attraverso un approccio antropologico, per personalizzare al meglio i percorsi di recupero.

“L’obiettivo – ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso – è offrire ai giovani con disagio psichico o dipendenze un percorso efficace di cura e riabilitazione, integrando supporto sanitario ed educativo”. Un concetto rafforzato dall’assessore alla Famiglia, Elena Lucchini: “Non si tratta solo di ridurre la recidiva, ma di garantire un percorso sostenibile di crescita e reinserimento sociale, coinvolgendo anche le famiglie”.

Il nuovo sistema prevede un coordinamento tra istituzioni e operatori del settore, con la Direzione Generale Welfare della Regione a fare da cabina di regia, coinvolgendo enti gestori, Tribunale per i minorenni e ASST Santi Paolo e Carlo. L’assessore all’Istruzione, Simona Tironi, ha sottolineato l’importanza di affiancare al recupero sociale anche opportunità formative: “Vogliamo offrire a questi ragazzi la possibilità di apprendere un mestiere, per facilitare il loro reinserimento nel mondo del lavoro”.

Soddisfatto il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, che ha elogiato la collaborazione con Regione Lombardia e sottolineato l’impegno del Governo nel contrasto alla devianza minorile: “Alle chiacchiere rispondiamo con i fatti: più strumenti contro le baby gang, tre nuovi istituti penali per minori e tre comunità per giovani problematici. L’Italia è sempre più all’avanguardia in Europa nella prevenzione della devianza giovanile”.