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Como, frode da 27 milioni sul Superbonus: sequestrata impresa di Lomazzo

Redazione 29 Ottobre 2025

Como, Cronaca

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Il Tribunale di Como dispone il sequestro preventivo dopo l’indagine delle Fiamme Gialle di Como e Gorizia

Scoperti crediti d’imposta fittizi per lavori mai eseguiti. Denunciati due amministratori e cinque tecnici per truffa aggravata e indebita compensazione

LOMAZZO – Le Fiamme Gialle dei Comandi Provinciali di Como e Gorizia hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, diretto e per equivalente, per un importo complessivo di 27.878.693 euro, emesso dal Tribunale di Como. Il provvedimento riguarda un’indagine su una presunta frode legata al Superbonus 110%, introdotto dal Decreto Rilancio del 2020.

L’attività investigativa, avviata nel 2023, ha interessato una società di Lomazzo (Como) operante nel settore edilizio, che in soli tre anni aveva visto il proprio fatturato crescere da 5 milioni a oltre 75 milioni di euro. Le verifiche sono scattate dopo la segnalazione di un committente che, controllando il proprio cassetto fiscale, aveva notato il trasferimento di un credito d’imposta alla società comasca senza che i lavori fossero mai stati eseguiti.

GdF Guardia Finanza

Da quella prima anomalia, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Como, con il supporto dei colleghi di Gorizia, hanno esteso gli accertamenti ad altri beneficiari residenti in provincia di Como e in Friuli Venezia Giulia, approfondendo la posizione di 137 committenti che avevano affidato lavori alla general contractor lariana usufruendo dello “sconto in fattura”. Si tratta del meccanismo che consente alle imprese di anticipare il costo dei lavori per poi recuperarlo sotto forma di credito d’imposta, utilizzabile in dichiarazione o cedibile a terzi.

Gli accertamenti hanno coinvolto uffici tecnici comunali, Enea, Agenzia delle Entrate e Sogei S.p.A., oltre a un’ampia attività di indagine bancaria e alla raccolta di testimonianze dei committenti.
Dall’analisi della documentazione sono emerse gravi incongruenze tra le asseverazioni dei tecnici e lo stato effettivo dei lavori. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, gli amministratori della società avrebbero dichiarato falsamente all’Agenzia delle Entrate la maturazione di crediti d’imposta per interventi edilizi mai realizzati o solo parzialmente eseguiti, grazie alle mendaci asseverazioni di cinque professionisti abilitati.

Questo sistema avrebbe consentito alla società di ottenere anticipatamente i crediti fiscali, poi monetizzati o utilizzati in compensazione, e di incrementare artificialmente i ricavi.

Al termine dell’inchiesta, le Fiamme Gialle hanno denunciato alla Procura di Como i due amministratori della società per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e per indebita compensazione, insieme ai tecnici che avrebbero fornito le false attestazioni.

Sulla base del quadro probatorio raccolto, l’Autorità giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo e per equivalente per un importo pari al profitto del reato — 27.878.693 euro — nei confronti delle persone fisiche e giuridiche coinvolte, nonché dei crediti d’imposta fittizi ancora nella disponibilità dell’azienda.

L’operazione si inserisce nella più ampia azione della Guardia di Finanza contro le frodi fiscali, considerate “un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorcono la concorrenza e minano il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato”.

Le autorità sottolineano che, in questa fase, le indagini sono ancora preliminari e che gli indagati devono considerarsi innocenti fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.