
COMO – “Ci metteremo subito al lavoro, con la piena consapevolezza che il futuro non è più quello di una volta, ma apre una pagina diversa per il territorio, che vede l’agricoltura sempre più strategica per il suo sviluppo”.
Queste le prime parole di Fortunato Trezzi, confermato giovedì sera alla presidenza di Coldiretti Como-Lecco dall’assemblea elettiva riunitasi a Orsenigo: un consenso corale, senza nessun voto contrario.
Lo affianca un team con molti giovani, e in cui i territori delle due province sono ben rappresentati, così come le diverse specializzazioni dell’agricoltura lariana: ad affiancarlo nel suo lavoro, Guido Ratti e Roberto Magni in qualità di vicepresidenti, anch’essi provenienti l’uno dalla provincia di Como, l’altro da quella di Lecco.
“L’agricoltura lariana – ha detto Trezzi – è protagonista di produzioni di qualità: con il suo latte vengono prodotte le grandi Dop casearie lombarde, dal Grana Padano, al Gorgonzola, al Taleggio; ma grande importanza rivestono la floricoltura, l’orticoltura, l’apicoltura la produzione di carni e salumi, senza contare le unicità di una produzione vinicola e olearia caratteristica degli areali che circondano il lago e che stanno avendo un crescente successo”.
“E’ un’agricoltura, quella lariana, che non è ferma al passato, ma ha la volontà di giocarsi tutte le carte per lo sviluppo e la crescita: ci sono tanti giovani che prendono le redini delle imprese agricole della loro famiglia, e altrettanti che ne creano di nuove, partendo da zero. In questi giorni, sull’importante palco di AgriNatura, le imprese lariane portano esempi concreti di innovazione, voglia di crescere, capacità di proporsi in maniera innovativa sul mercato. Ma il futuro della nostra agricoltura passa anche dalla valorizzazione delle unicità e del nostro passato: dai vitigni autoctoni, dalle razze tipiche dei nostri animali, dal recupero delle ricette di tradizione che vengono riproposte nei nostri agriturismi. E’ un’agricoltura che “studia”, che si apre alla società, che fa didattica, che dà risposte anche sul piano sociale, economico e culturale”.
Anche Raffaello Betti, direttore della Coldiretti interprovinciale, si è soffermato sugli scenari di medio termine per l’agricoltura lariana, evidenziando il ruolo della vendita diretta e della filiera made in Italy e rimarcando le possibilità economiche che la valorizzazione dell’agroalimentare “made in Como-Lecco” può avere non solo sui mercati italiani, ma in un più ampio scenario internazionale: “Coldiretti ci crede, ed è consapevole che per “fare impresa” è sempre più necessario poter contare su una struttura all’avanguardia, in grado di sostenere le istanze dei produttori affrontando in prima persona le problematiche più attuali e stringenti a ogni livello territoriale, offrendo allo stesso tempo alle imprese quei servizi sempe aggiornati e improntati a precorrere le esigenze dell’oggi e del domani, evolvendo anche nel suo ruolo innovativo di sindacato di filiera”.