COMO – Attacco alla sede dell’emittente comasca Espansione TV: nella notte tra il 31 gennaio e il 1° febbraio ignoti hanno imbrattato le mure esterne della direzione a Como con scritte no vax in vernice rossa indirizzate contro i giornalisti e il direttore, Andrea Bambace. Il fatto è stato denunciato alle forze dell’ordine.
Di seguito la nota diffusa dalla redazione:
EspansioneTV è stata vittima, nella notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio 2024, di un attacco di matrice “no vax”.
Vandali hanno imbrattato i muri dell’emittente lombarda con sede a Como con scritte rosse: insulti alla redazione e al direttore dell’emittente. In particolare, si legge a caratteri cubitali “giornalisti kapò” e “Andrea Bambace servo nazista”. Le scritte sono corredate da una doppia lettera “V” cerchiata di rosso, simbolo appunto di movimenti no vax.
Proprio il direttore di Espansione TV, Andrea Bambace, a dicembre aveva definito gli imbrattatori no vax – che avevano preso di mira l’ospedale di Cantù con scritte violente anti-vaccini – “imbecilli, vandali e criminali”. Probabilmente il raid vandalico della notte scorsa è una riposta a questo giudizio e alla posizione dell’emittente, che durante la pandemia aveva dato ampio spazio alla campagna vaccinale.
“Nel momento in cui si esprime una posizione netta si mette in conto anche una risposta – commenta il direttore di Espansione TV Andrea Bambace – risposta che tuttavia, in un paese normale, deve rimanere nell’alveo della civiltà. La nostra redazione è sempre aperta a opinioni e critiche. Molte nostre trasmissioni prevedono addirittura le telefonate in diretta senza alcun filtro. Perciò le occasioni di confronto civile certo non mancano, da noi.
Quindi ribadisco quanto avevo scritto a dicembre: ognuno è libero di credere in ciò che preferisce e di manifestarlo. Il modo in cui lo si fa, però, qualifica il livello delle persone”.
Alla redazione e alla direzione di EspansioneTV – alla quale ha espresso immediata vicinanza il consiglio di amministrazione della società editrice – sono arrivate in mattinata decine di attestazioni di solidarietà dal mondo giornalistico e politico in modo bipartisan.
Sull’episodio è stata sporta formale denuncia agli uffici della Questura di Como, che da subito ha avviato le indagini per risalire ai responsabili.
