CANZO – Il freddo e la pioggia non sono stati d’ostacolo ai tantissimi canzesi accorsi per la festa della Giubiana targata Compagnia di Nost, che cade come ogni anno l’ultimo giovedì di gennaio.

La vecchia Giubiana, strega spaventa bambini e causa di tutte le sfortune dell’anno passato, fa la sua apparizione per le vie di Canzo prima accompagnata da un rumoroso corteo dove spiccano diversi tradizionali personaggi, tra i quali i cilostar (i candelieri), l’urzu (l’orso), al casciadur ca duma e fa balà l’urzu (il cacciatore che addomestica e fa ballare l’orso), l’om selvadigh (l’uomo selvatico) e l’Anguana (fata benefica).

Il corteo si è poi spostato sotto i portici di piazza Mercato dove la Giubiana ha subito un processo interamente pronunciato in dialetto canzese. La vecchia Giubiana, colpevole dei mali dell’anno passato, è stata infine condannata al rogo.
La Giubiana poco dopo, intorno alle 22, è stata portata al falò, allestito nel parco dietro la Biblioteca comunale, e fatta bruciare.
La serata si è poi conclusa con musica, risotto con luganega (salsiccia) e vin brulè.
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