
CANZO – Come ogni anno, in questo periodo, fervono i preparativi per uno degli appuntamenti più amati e sentiti dai canzesi e non solo: l’ultimo giovedì del mese la Giubiana verrà bruciata sul rogo. Questa antica tradizione, che quest’anno cade il 30 gennaio, simboleggia da sempre un rito di passaggio tra l’anno vecchio e quello nuovo ed è un simbolo di buon auspicio per i mesi a venire.
L’appuntamento è fissato alle 20:30 sotto i portici di Piazza della Chiesa, dove avverrà il consueto processo, rigorosamente in dialetto, alla Giubiana, la quale verrà successivamente condotta in Villa Meda per andare in contro al proprio triste destino. A seguire, come da tradizione, risotto con luganega e vin brulè da gustare davanti al gran falò.
La storia del rito della Giubiana si perde nella notte dei tempi: la tradizione vuole che la vecchina sia una strega che viveva nel bosco, pronta a spaventare gli esseri umani, soprattutto i bambini, dei quali andava a caccia l’ultimo giovedì di gennaio.
La leggenda racconta che un anno, una mamma che voleva salvare il figlio dalle grinfie della strega, le tese una trappola: cucinò risotto con zafferano e luganega e lo lasciò sulla finestra. Attirata dal delizioso profumo, la Giubiana arrivò e mangiò tutto il risotto fino a che arrivò il mattino e i raggi del solo la bruciarono.