Appuntamento per sabato 6 settembre all’area feste di Valbrona a partire dalle 16
Marco Rava: “Il nostro obiettivo è farci conoscere sempre di più da tutta la comunità”
VALBRONA – L’Associazione Donatella “Lella” Montani terrà il 6 settembre la seconda festa della Casa Gialla che quest’anno avrà come location l’area feste di Valbrona data l’ingente affluenza dell’anno scorso al centro di accoglienza.
La festa inizierà alle 16 con giochi ed intrattenimento per i più piccoli, poi alle 17 ci saranno due conferenze: una tenuta da don Giusto Della Valle, sacerdote di Rebbio in prima linea per il suo grande impegno per l’accoglienza e supporto verso i migranti. La seconda, invece, sarà tenuta da Giulia Galera, ricercatrice dell’Università di Trento del programma Eurische e referente della cooperativa Miledù a Como.
Una cooperativa che da anni che si occupa dell’inserimento lavorativo delle persone migranti e che da quest’estate si è impegnata in un progetto di tutela del territorio con il ripristino e la costruzione di muri in pietra a secco nella provincia di Como. Poi, alle 19 ci sarà l’apertura della cucina a cura del ristorante La Mandragora di Valbrona.
La serata, infine, si concluderà alle 21 con il concerto de “Gli Alchechengi”, un gruppo musicale che mette in scena un vero e proprio esperimento sociale tra musicisti professionisti e persone del dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda socio sanitaria territoriale Lariana.
Per Marco Rava, coordinatore dell’Associazione Lella Montani la festa della Casa Gialla deve essere un momento conviviale con tutta la comunità di Valbrona e non solo: “Vogliamo condividere un momento di solidarietà con tutta la cittadinanza per farci conoscere ancora di più come una realtà operativa nel campo dell’accoglienza. Questo è il motivo dello slogan che abbiamo scelto ‘Accogliere per conoscere e conoscere per accogliere’. Per noi questo concetto è fondamentale e rappresenta un ulteriore passo di apertura verso la cittadinanza che da quando siamo operativi, dal 2017, ci riconosce come una realtà strutturata all’interno del territorio”.
“A dimostrazione di ciò siamo anche cresciuti nei numeri, quest’anno sono 15 le persone che frequentano la casa. Ci sono 8 donne e 7 bambini, più un’altra decina di bambini che la frequentano nel dopo scuola perché le mamme devono andare a lavorare. Poi ci sono altre persone adulte che vengono alla nostra scuola di italiano. Siamo contenti che la comunità ci stia conoscendo sempre di più e la festa di settembre sarà un’altro passo in questa direzione”.