Castelmarte

Un viaggio di solidarietà: Renata in Africa per ricordare il figlio Paolo

Miryam Colombo 7 Luglio 2018

Attualità, Castelmarte

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Il giorno della partenza. Da sinistra, Andrea, Renata, Carmen e Giacomo

 

CASTELMARTE – Una tragedia trasformata in speranza. È questa la storia di Renata che nel dicembre del 2013, a pochi giorni dal Natale, ha perso il figlio 23enne Paolo in un incidente stradale: “Non ho scelto di rassegnarmi al dolore o alla rabbia, ma ho cercato di dare un senso diverso a tutto quello che era successo”.

Paolo Barattin lavorava come cuoco

È iniziato tutto prima del funerale di Paolo con un messaggio della famiglia su Facebook: “Siamo sicuri che la volontà di Paolo sarebbe stata non di avere fiori, che sono belli ma passano troppo in fretta, ma di lasciare un segno tangibile a chi ne ha bisogno. Ciascuno si senta libero di agire come meglio crede ma il nostro desiderio è di aiutare un ospedale pediatrico a Ikonda in Tanzania dove già degli amici sono stati a lavorare. Invece dei fiori preferiremmo un versamento sulle poste pay intestata a Renata Tessari numero 4023 6009 0107 8586. A fine gennaio preleveremo l’importo e lo destineremo direttamente alle mani dell’economo dell’ospedale. Ringraziamo tutti per la vicinanza che ci testimoniate. Con affetto Renata, Gianni, Andrea”.

“In poche settimane abbiamo raccolto circa 4000 euro – ha raccontato Renata – Non ci credevamo, ma questo ci ha fatto capire che era la strada giusta. E abbiamo continuato”. Da questo primo gesto si è attivata una grande catena di solidarietà che, in quattro anni, ha permesso di raccogliere circa 42.000 euro: “Paolo era amato da molte persone e grazie all’aiuto di amici e conoscenti abbiamo iniziato a produrre dei piccoli manufatti artigianali: ciò che ricaviamo dalla vendita di questi oggetti viene interamente devoluto all’ospedale”. Da qui il sogno di Renata: “Dentro di me è nato il desiderio di recarmi a Ikonda per lavorare come volontaria presso il centro. Purtroppo, nel 2015 mio marito Gianni è morto e il viaggio è stato posticipato”.

Il cartello che segnala l’ospedale

 

Ma il sogno è diventato realtà a gennaio 2018 quando Renata, insieme a Carmen, Giacomo e Andrea, ha lasciato l’Italia alla volta di Ikonda, in Tanzania, centro abitato distante circa 1000 km da Dar es Salaam. L’ospedale venne costruito negli anni ’60 dai Missionari della Consolata e attualmente rappresenta un centro di cura all’avanguardia: “I pazienti che vengono a curarsi presso il Consolata Hospital di Ikonda per l’80% vengono da regioni molto lontane – scrive la dottoressa Manuela Buzzi che gestisce l’ospedale insieme a Padre Sandro Nava – Molti di loro a causa di malattie croniche sono costretti a ritornare per controlli o anche solo per acquistare le medicine necessarie per curarsi”.

Ogni anno, giungono a Ikonda volontari da tutto il mondo. Medici, infermieri, ma anche persone desiderose semplicemente di aiutare: “È stata un’esperienza straordinaria – ha raccontato entusiasta Renata – Le nostre mansioni all’interno delle strutture adiacenti all’ospedale erano di tutti i tipi e a fine giornata eravamo esausti, ma pieni di gioia e gratitudine per quello che stavamo vivendo. Siamo rimasti un mese durante il quale, oltre al lavoro, abbiamo seguito anche la clinica mobile che si reca nei villaggi a monitorare la salute dei bimbi fino ai 6 anni”. Un’opera indispensabile quella dei missionari di Ikonda che negli anni hanno investito nella formazione di medici e infermieri locali per garantire un futuro all’ospedale.

La targa che ricorda Paolo nell’ospedale. Sotto, in lingua locale, si legge: “La famiglia e gli amici lo ricordano”

 

Ed è il ricordo di Paolo ad accompagnare Renata e i suoi amici: una targa con la foto sorridente di Paolo fa memoria di quanto la famiglia e i suoi amici stanno facendo per l’ospedale. “Ho provato una grandissima emozione quanto ho visto la targa – ha spiegato Renata – Sono contenta di ciò che riusciamo a fare, grazie all’indispensabile aiuto di tanti, per queste persone e non vedo l’ora di ripartire per Ikonda”.

Intanto, la solidarietà non si ferma: oltre ai manufatti e alle donazioni, sono numerose le iniziative a sostegno del progetto. Martedì 10 luglio alle ore 21.00 verrà messo in scena “L’avaro” di Molière per la regia di Christian Poggioni presso il Palazzo municipale di Castelmarte. Le offerte raccolte saranno interamente devolute all’associazione “Amici Ikonda Hospital”.