
MILANO – «Campione d’Italia vive una situazione territoriale ed economica che è unica a livello nazionale. E’ per questo che lì si trova un casinò, che è anche l’unica casa da gioco in Lombardia. Chi sostiene che un casinò a San Pellegrino Terme rappresenterebbe un’occasione di rilancio, sa davvero cosa dice, sa di che turismo si parla? Temo di no». Il consigliere regionale di Forza Italia Alessandro Fermi, sottosegretario all’Attuazione del programma, boccia la mozione, passata questa sera in Consiglio, che chiede al governo la concessione dell’autorizzazione amministrativa per l‘apertura di una casa da gioco nel comune di San Pellegrino (BG).
«Non ho certo votato contro perché sono stato eletto nel Comasco – spiega il consigliere Fermi -, ma per il merito della questione. Chi paragona la situazione di San Pellegrino a quella di Campione non ricorda che quest’ultimo comune è un’enclave in territorio svizzero, che paga la sua posizione in termini economici e per il quale il casinò, dove lavorano 530 dipendenti, rappresenta un sostegno forte. Oggi quella struttura deve già fare i conti con la concorrenza dei nuovi casinò sorti in Svizzera e con le slot presenti ormai in ogni bar; aggiungere oggi anche la concorrenza di un’altra casa da gioco in Lombardia significherebbe mettere la parola fine agli sforzi fatti fin qui, anche dalla Regione, per sostenere quel territorio. E poi, in questo momento di crisi si pensa davvero che la Valle Brembana possa rifiorire grazie a un casinò? E se dovessero farsi avanti altri comuni, penso, chissà, a Livigno o Boario, come ci dovremmo comportare?».
«Senza contare che con questa mozione il Consiglio regionale ha mostrato la sua incoerenza rispetto alla battaglia fatta per combattere le ludopatie – conclude il sottosegretario Fermi -. Se una legge bella come quella contro il gioco doveva servire solo a fissare delle distanze tra le sale slot e le scuole o le chiese, avremmo potuto anche evitarla».