UMI condivide le ragioni dello sciopero del 12 dicembre

Lorenzo Colombo 9 Dicembre 2014

Attualità, Economia/Lavoro

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medicoMILANO – In merito allo sciopero generale indetto da CGIL e UIL per il giorno 12 dicembre  l’Associazione UMI, Unione Medici Italiani, pur non aderendo allo sciopero e al di là delle motivazioni specifiche che ne sono alla base (jobs act, art. 18….) non strettamente d’interesse dei medici dirigenti e dei convenzionati, non può esimersi dal fare alcune considerazioni generali.

“In particolare, ci disturba il persistente atteggiamento “antisindacale” assunto dal Governo Renzi, posizione che auspichiamo venga modificata al più presto. Si deve comprendere l’assoluta necessità di una collaborazione con il Sindacato per affrontare e risolvere i gravi problemi del mondo del lavoro e del Paese – spiegano dall’associazione – Pertanto difendiamo la libertà delle Organizzazioni Sindacali di proclamare lo sciopero generale e  rifiutiamo l’atteggiamento del Governo tendente a sminuire il ruolo del  Sindacato, di cui sembra voler  fare a meno anche su temi strettamente legali al lavoro”.

“Inoltre non accettiamo  il  pregiudizio negativo sul “pubblico impiego” ormai da diversi anni  al centro del mirino, vittima di continue penalizzazioni, anche da parte del Governo Renzi, oltre a quelle già subite dai governi precedenti. Né si possono accettare le ultime misure del Governo che nella sostanza tendono a ridurre le tutele di tutti, rendendo il rapporto di lavoro sempre meno conforme alle normative e meno dignitoso, anche nel settore  della Sanità Pubblica (non si corregge l’alta percentuale di  precarietà per i medici sia dirigenti che convenzionati) e il superamento del blocco contrattuale in atto dal 31 dicembre 2009 e già prorogato sino al 31 dicembre 2015. Infine permangono significative le penalizzazioni della “Legge FORNERO” che andrebbero da subito modificate e superata la mancata rivalutazione delle pensioni sulle quali ormai vivono interi nuclei familiari per la gravissima crescente disoccupazione giovanile”.