Caslino d'Erba

Strada di Scarenna, in tanti alla serata di presentazione degli studi di ripristino

Redazione 3 Giugno 2024

Attualità, Caslino d'Erba

Tag: , , , , ,


CASLINO – Parafrasando una celebre frase si può dire che tutti i tracciati stradali in esame passano per Canzo: è il risultato della serata di presentazione degli studi sul ripristino del collegamento viario tra Caslino d’Erba e Scarenna.

Il Gruppo Naturalistico della Brianza ha presentato per la prima volta in un affollato incontro pubblico i due studi geologici: l’ottimo riscontro di partecipazione è sicuramente legato ad una sensibilità diffusa per la difesa della grande area agricola con oltre 1000 firme raccolte contro il progetto di una strada lungo il Lambro e alla presenza sul territorio delle associazioni che riunite nel Coordinamento Lambar da due anni hanno tenuto alta l’attenzione sul tema.

“Anche in interviste recenti si sentono affermazioni che non hanno fondamento tecnico: documenti alla mano si è mostrato come nel rapporto di ARPA del 2010 non vi è alcun divieto di ripristino del vecchio tracciato, piuttosto non basta spostare i massi caduti, servono anche opere di protezione, infatti a proposito del recupero del tracciato esistente “per la messa in sicurezza della strada e la sua riapertura al traffico veicolare […] [occorre] in alcuni tratti (vedi in particolare l’area interessata dal crollo di gennaio) l’allontanamento della sede stradale dal piede della parete instabile. In questa zona infatti l’unica soluzione in grado di contenere crolli di volumi rocciosi plurimetrici consiste nella realizzazione di un vallo associato ad un rilevato: tale opera richiede spazi non riscontrabili tra l’attuale sede stradale e il versante”  – spiegano dal gruppo – in tale caso una parte del tracciato dovrà essere spostata di alcuni metri come sarà verificato successivamente. Lo studio del 2013 (geologo Dal Negro) commissionato dalla Comunità Montana si occupava di un tracciato protetto solamente con rilevati paramassi, ma accennava al caso di protezione combinata con vallo e rilevato paramassi citato da ARPA affermando che “qualora la soluzione possa risultare di interesse dovranno effettuarsi verifiche ad hoc”. Di questo si è occupato lo studio del 2022 (geologo Adamoli) che ha previsto il recupero di buona parte dell’esistente tracciato in Canzo e la messa in sicurezza del tratto interessato da frana in Comune di Caslino”.

Gli studi dunque non traggono conclusioni diverse, studiano piuttosto tecniche diverse di protezione: con l’uso combinato di valli e rilevati paramassi lo studio del 2022 verifica che sia possibile recuperare in sicurezza una parte del vecchio tracciato con un bypass nella zona della frana, un risultato che non sarebbe possibile senza i valli.

Per illustrare i contenuti dello studio del 2022 è stata trasmessa la dichiarazione del geologo Adamoli alla Audizione 26 febbraio 2024 in Commissione Territorio della Regione Lombardia in cui conferma le valutazioni del suo studio .

Un esempio di protezione con valli e paramassi è già stato realizzato poi proprio a Caslino, poco oltre la chiesetta di San Calocero, un’opera per la protezione delle abitazioni sottostanti.

“Altro aspetto di primaria importanza è stata la verifica dei comuni attraversati dai due tracciati, poiché ad esempio in una recente intervista anche la Presidente della Comunità Montana ha dichiarato che “Il Comune di Canzo, si defilava prendendo atto che il nuovo tracciato non interessava il proprio territorio”- spiegano dall’associazione – eppure il Comune di Canzo per almeno 300m è attraversato da entrambi i tracciati. Un tracciato è già esistente nel territorio comunale ed è recuperabile, mentre l’altro è tutto da costruire e richiede espropri di terreni nel proprio Comune. Nei prossimi mesi anche l’amministrazione di Canzo dovrà dunque esprimere e motivare le proprie scelte, che al momento sono ferme al consenso per la strada lungo il Lambro”.

Come riportato nelle conclusioni dello studio geologico del 2013: “La scelta del tracciato definitivo nel caso venga percorsa l’ipotesi di delocalizzazione della sede stradale sarà frutto, oltre che delle considerazioni inerenti la tematica di caduta massi, di scelte di carattere economico, della disponibilità delle aree e, non ultimo, di scelte di natura pianificatoria e politica circa la destinazione della piana del fiume Lambro”. Sarebbe il caso comunque di sentire il parere degli abitanti della frazione di Scarenna visto che la strada potrebbe trasformarsi nella tangenziale di Canzo (!), attraversando la frazione con tutto il suo carico di traffico ed inquinamento; i navigatori stradali più diffusi sono in grado di indirizzare il traffico su tutte le strade di collegamento”.

“Il territorio poi non ha bisogno solo di strade ed opere per le auto che spesso, quando sono realizzate, peggiorano la mobilità ciclo-pedonale perché questa non è stata considerata. Conservare il percorso lungo il Lambro è importante perché potrebbe essere il primo tassello per realizzare un anello ciclo-pedonale di circa 5 Km, dalla stazione Trenord di Canzo-Asso, passando per le aree naturalistiche con ritorno dal centro di Scarenna: un percorso simile alla passeggiata attorno al lago del Segrino, che potrebbe poi svilupparsi come strada bianca ciclo-pedonale lungo il Lambro da Erba ad Asso, servita dalle stazioni ferroviarie lungo il percorso”.

Dopo la presentazione sono intervenute le autorità presenti, i sindaci di Asso e di Caslino d’Erba e la vicesindaco di Canzo.

Ampio spazio è stato lasciato al pubblico, intervenuto con domande ed interventi, tra i quali si segnala la testimonianza di Renato Ornaghi estensore del Camino devozionale di Sant’Agostino, registrato presso la Regione Lombardia e il Ministero del Turismo. Il percorso e stato tracciato lungo il Lambro nel tratto di Scarenna, proprio per la sua bellezza e per la meraviglia che crea in chi attraversa il territorio: un promemoria a chi vivendo in questi luoghi se ne è dimenticato.