Ponte Lambro

Sopravvissuto al lager, Clemente Nava riceve la Medaglia d’Onore

Miryam Colombo 27 Gennaio 2022

Attualità, Ponte Lambro

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Il signor Clemente Nava insignito della Medaglia d’Onore dal Prefetto di Como

 

PONTE LAMBRO – Una medaglia per onorare la vita, per ricordare chi è tornato e chi, invece, non ha più rivisto casa sua. Questo e molto altro rappresenta l’onorificenza di cui è stato insignito nella giornata di oggi, giovedì 27 gennaio, Clemente Nava, deportato nei campi di lavoro nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.

Pontelambrese, classe 1924, Clemente Nava, l’8 settembre 1943 si trovava alla caserma di Alba come soldato. Insieme ai suoi compagni, fu disarmato, arrestato e trasferito su carri bestiame al campo di smistamento di Kustrin dove rimase 15 giorni prima di essere portato in un campo di concentramento al confine tra Germania e Polonia.

Impiegato come contadino, Clemente affrontò la fame, la violenza e le privazioni del lager in cui restò prigioniero fino al 28 febbraio 1945, giorno della liberazione ad opera delle truppe sovietiche. Da lì il viaggio in treno fino a Milano e il ritorno a Ponte Lambro, unico sopravvissuto; il ritorno alla sua famiglia, “alla sua mamma”, come ha ricordato in un’intervista raccolta dal consigliere comunale Manuel Guzzon.

Persona riservata e umile, Clemente Nava ha ricevuto oggi dalle mani del Prefetto di Como Andrea Polichetti la Medaglia d’Onore, circondato dall’amore e dall’emozione dei suoi cari: “Clemente, di ciò che ha vissuto, non ne parla quasi mai spontaneamente ma se gli si chiede di parlarne lo fa con la sua solita e immutata lucidità – ha raccontato la nipote Sabrina Corti -. Tra le centinaia di cose che ci ha raccontato voglio riportarne due. Quando fu internato nel campo di concentramento, prima di essere dirottato nel campo di lavoro, era convinto che sarebbero morti tutti, ma pensava che sarebbero morti combattendo. Non aveva idea di ciò che accadeva nei ‘campi’ agli altri detenuti, non sapeva cosa accadeva ‘agli uomini e alle donne con la stella’ che erano tenuti separati da loro”.