
ERBA – “Ci tenevo a ringraziare tutti i soccorritori, dei quali, tra l’altro, molti cari amici fanno parte, che sono venuti in aiuto di Alessandro. Il nostro amico si era infortunato ad un ginocchio, circostanza che ci ha fatto decidere di attendere un momento migliore per risalire”.
A parlare è Pamela Romano, speleologa erbese tra i ‘protagonisti’ della disavventura vissuta nella grotta Abisso dei Giganti, al Pian del Tivano, tra domenica e martedì. Pamela stava esplorando la nota cavità insieme ad altri due amici quando uno dei compagni si è infortunato al ginocchio. Insieme al gruppo di Pamela c’erano anche altri tre speleologi in grotta, che erano usciti poco prima dell’infortunio, nella giornata domenica. “Il problema al ginocchio di Alessandro ci ha fatto decidere di attendere un momento migliore per risalire – ha spiegato Pamela – nessun atto di eroismo, solo abbiamo preso la decisione di rientrare al campo base in attesa che l’acqua defluisse. Mentre Fabio, il mio compagno, è uscito molto velocemente, in un’ora, dalla grotta per tranquillizzare tutti sulla situazione interna e dare informazioni, io sono rimasta accanto ad Ale fino a quando la mia presenza fosse ritenuta opportuna“.
I due hanno trascorso due notti al campo base Le Dune, a -220 metri di profondità. La prima notte, da domenica a lunedì, erano soli mentre la seconda, da lunedì a martedì, sono stati raggiunti dai soccorritori. A causa del problema al ginocchio dello speleologo infortunato e del maltempo che imperversava fuori è stato deciso di procedere con la risalita e l’uscita nella giornata di martedì. Dopo aver lasciato l’amico nelle mani dei soccorsi Pamela aveva intrapreso la risalita autonomamente, uscendo dalla grotta intorno alle 14 di martedì. I soccorsi si erano invece conclusi alle 21.30 di sera.
La speleologa ha fatto alcune precisazioni: “La grotta non ci aveva mai dato grossi problemi, nemmeno in caso di notevole portata d’acqua. Quando Alessandro si è infortunato non eravamo molto distanti dall’ingresso ma con un ginocchio in parte fuori uso non sarebbe stato prudente tentare un’uscita. Così siamo tornati e rimasti al campo base: averlo allestito in precedenza è stato fondamentale, in effetti era stato creato come punto d’appoggio sia per riposare che per far fronte ad un eventuale imprevisto”.
“Di nuovo un ringraziamento e un plauso ai soccorritori e anche agli amici del Gruppo Speleologico Tivano che si sono adoperati in mille modi fornendo tutte le informazioni utili al soccorso e offrendo la propria collaborazione”.