MILANO – Ulteriore stretta dal Consiglio regionale sulla diffusione di slot machine e apparecchiature per il gioco d’azzardo patologico. In linea con le diverse iniziative volte a contrastare il fenomeno della ludopatia, l’Aula ha approvato oggi all’unanimità un nuovo progetto di legge (relatore Fabio Rolfi, Lega Nord) che modifica e integra la legge regionale principe in materia, ovvero la 8/2013.
Le novità principali riguardano l’installazione di nuove apparecchiature per il gioco d’azzardo elettronico (che viene esclusa dalle procedure di Scia/Dia), l’obbligo di richiedere il permesso di costruire per le nuove sale giochi, per l’ampliamento delle esistenti o per il mutamento della destinazione d’uso di immobili e la sanzione pecuniaria fissa a 15.000 euro con sigillo dell’apparecchio per chi viola le distanze minime dai luoghi sensibili.
Non trascurabile la modifica che equipara a “nuove installazioni” i rinnovi contrattuali degli apparecchi già esistenti.
Nel dibattito sono interventi per sostenere le finalità della legge e la condivisione degli obiettivi l’assessore al Territorio Viviana Beccalossi e i consiglieri Daniela Maroni (Lista Maroni), Mario Barboni (PD), Riccardo De Corato (FdI), Michele Busi (Patto Civico), Stefano Buffagni (M5S), Fabio Pizzul (PD).
Approvato a larga maggioranza un ordine del giorno della Lega Nord (firmatario Massimiliano Romeo) che impegna la Giunta a intervenire sul Governo centrale perché il decreto legislativo sulla delega fiscale non limiti l’autonomia degli enti locali nella lotta all’azzardopatia, vieti la pubblicità del gioco d’azzardo in misura uguale ai prodotti da tabacco, tassi pesantemente i ricavi dei concessionari e anche le vincite.
“Questo progetto di legge pone un altro tassello a favore della lotta al gioco d’azzardo patologico, una malattia mentale che si colloca all’interno dei disturbi del controllo degli impulsi di carattere ossessivo compulsivo e che crea forte dipendenza – commenta il consigliere regionale Daniela Maroni – È fondamentale, mettere a disposizione delle istituzioni, uno strumento a tutela dei nostri cittadini più deboli, attratti dal facile guadagno illusorio e che, finiscono per cadere in una spirale di depressione, povertà e disgregazione della socialità”.