
ERBA – La comparsa di scritte anarchiche su diversi edifici cittadini pubblici e privati ha suscitato sdegno nel mondo politico erbese che ha all’unanimità condannato il gesto. Sul caso indagano i Carabinieri.
“Fermo restando il diritto di manifestare ed esprimere le proprie idee, visto che siamo in democrazia, imbrattare edifici è un gesto non civile, un danno all’intera comunità – il commento di Alberta Chiesa, consigliera comunale del Partito Democratico – comunità che dovrà comunque pagare la pulizia”.
“I muri di alcuni edifici pubblici e privati della città sono stati imbrattati senza il minimo rispetto. Una grande offesa verso tutti gli erbesi, un gesto ignobile e caratterizzato dalla più alta ignoranza, inciviltà e supponenza. Chi sbaglia paga. E pagherà tutto” il commento affidato a facebook da Massimiliano Redaelli, consigliere comunale della Lega.
“In Italia c’è ancora e speriamo ci sia sempre la libertà di esprimere le proprie opinioni e di esprimere solidarietà a chi si vuole, senza ricorrere alle scritte murali, che deturpano sedi istituzionali, monumenti e edifici – ha detto il consigliere Giorgio Berna (Erba Civica) – senza entrare nel merito del contenuto, anche se – a mio avviso – il trattamento a Cospito può essere ritenuto eccessivamente severo, le scritte apparse in città sono da disapprovare senza esitazioni. Tutte le scritte sui muri. Anche quelle che agli albori della Lega Nord inneggiavano alla “Lombardia libera” e tappezzavano ogni angolo della regione”.
Claudio Ghislanzoni, presidente del Consiglio Comunale erbese e commissario provinciale Fratelli d’Italia Como, ha dichiarato: “Trovo tanto vile quanto vergognoso esprimere proteste di qualsiasi natura danneggiando le proprietà pubbliche e private. Manifestare civilmente le proprie idee richiede il coraggio di farlo a viso aperto e non certo a questo modo”.
Dello stesso parere Mattia Faggiani (Democrazia Partecipata): “La libertà di manifestare il proprio pensiero è un diritto fondamentale, ma va esercitato rispettando le altre persone e i beni pubblici. Sono fermamente da condannare tutte le azioni deplorevoli come imbrattare degli edifici pubblici o privati, qualunque sia la motivazione di questo gesto”.