Il 16,4% dei bambini sottoposti a screening – esattamente 25 su 152 – presenta una familiarità con patologie oculari serie
“Il consiglio ai genitori è quello di effettuare già nel neonato uno screening visivo e di indirizzarlo ad una visita oculistica entro i tre anni di età”
ERBA – Non è solo una campagna sanitaria, ma un vero e proprio impegno verso il futuro dei bambini. Anche quest’anno il Rotary Club Erba Laghi ha portato a termine con successo il progetto di prevenzione visiva rivolto ai più piccoli, coinvolgendo 152 bambini tra gli 11 e i 36 mesi residenti nell’Ambito erbese. Il programma, iniziato ad aprile e conclusosi a fine maggio, ha avuto luogo nei locali messi a disposizione dall’ASST Distretto di Erba a Ponte Lambro.
Un’iniziativa che non è nuova, ma che si rinnova puntualmente grazie alla collaborazione sinergica tra diverse realtà del territorio: VISION+ ETS, che ha fornito il personale specializzato – ortottiste esperte –, l’Azienda Speciale Consorzio Erbese Servizi alla Persona, da oltre dieci anni promotrice del progetto, e BCC Brianza e Laghi, partner economico fondamentale grazie alla disponibilità del presidente Giovanni Pontiggia.
“L’obiettivo – spiegano i promotori – è la promozione dell’attenzione alla salute degli occhi nei bambini”, offrendo screening gratuiti attraverso l’autorefrattometria, l’esame ortottico, il test del riflesso rosso e un’anamnesi familiare dettagliata. Il tutto a costo zero per le famiglie.
Ed è proprio nei primi anni di vita che si gioca una partita fondamentale: la funzione visiva si sviluppa nei primissimi anni, e diagnosticare per tempo eventuali alterazioni visive può fare la differenza. Come sottolineano gli esperti, “se non vengono corrette in età prescolare, le alterazioni visive possono portare a importanti riduzioni della vista”.
I numeri raccolti in questa edizione 2025 parlano chiaro. Il 16,4% dei bambini sottoposti a screening – esattamente 25 su 152 – presenta una familiarità con patologie oculari serie come maculopatia, glaucoma, cheratocono e retinopatia diabetica. Il 63,2%, pari a 96 bambini, ha invece una familiarità per vizi di refrazione come astigmatismo, miopia e ipermetropia.
Ma è il dato sui casi che hanno richiesto approfondimenti diagnostici a catturare l’attenzione: il 15,8% dei piccoli partecipanti, ossia 24 bambini equamente suddivisi tra maschi e femmine, è stato indirizzato a una visita oculistica completa per la presenza di vizi refrattivi.
Alla luce di questi risultati, il messaggio degli organizzatori è chiaro: “Il consiglio ai genitori è quello di effettuare già nel neonato uno screening visivo e di indirizzarlo ad una visita oculistica entro i tre anni di età, proprio per evitare problematiche future”.
Un invito che suona come un monito, ma anche come una promessa: quella di continuare a investire in prevenzione. Perché guardare lontano, in certi casi, significa cominciare da subito.