ASSO – “Free Scarenna” pare destinato a restare un appello irrisolto. Nessuna novità positiva per i tanti residenti dei Comuni di Asso, Canzo e Caslino che da 6 anni a questa parte aspettano la riapertura della strada che attraversa la frazione di Scarenna, sotto la parete tanto amata dai rocciatori.
Proprio quella parete fu la causa dell’interruzione della traffico sulla via. Nel 2010 uno sperone di roccia aveva ceduto, rovinando a terra e trascinando con sé altri massi più piccoli e detriti che avevano invaso la carreggiata. Solo la fortuna aveva voluto che in quel momento lungo la strada, solitamente molto utilizzata dai residenti, non transitasse nessuno.
Vi fu subito il pronto intervento di Vigili del fuoco, forze dell’ordine e rappresentanze delle tre amministrazioni locali coinvolte, Canzo, Caslino e Asso. Alla fine si decise di chiudere la strada per ragioni ovvie di sicurezza. Si pensava a una questione di mesi. Sono invece passati 6 anni e ancora la strada rimane chiusa. Così come la parete di roccia dalla cui sommità si era staccato il masso e che tanto era amata dai free-climber. Qualcuno aveva ancora tentato la scalata, ma era stato segnalato ai Carabinieri perché stava violando un’ordinanza di divieto di accesso.
L’altra sera, nella sala consiliare di Asso, si è tenuto un incontro sulla possibile riapertura della strada. Presenti il sindaco di Asso, Giovanni Erba, il primo cittadino di Canzo, Fabrizio Turba, il vice sindaco di Caslino, il presidente della Comunità Montana e la guida alpina Fabrizio Pina. In aula una folta rappresentanza di cittadini interessati alla questione che però se ne sono tornati a casa con le stesse domande senza risposta. Nessuna novità, se non la versione definitiva dello studio di fattibilità dello scorso anno, che però non risolve la questione: la via e la parete di roccia saranno riaperte? Al momento nessuna delle parti coinvolte si assume questa responsabilità.
