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Roggia Fiume: riemersi dalla vegetazione gli antichi mulini

Miryam Colombo 5 Ottobre 2018

Attualità, Erba

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Uno dei due antichi mulini emersi dalla vegetazione

 

ERBA – Una sorpresa carica di storia e tradizione è letteralmente emersa lungo il greto della Roggia Fiume: il lavori di pulizia e disboscamento iniziati nelle scorse settimane hanno infatti portato di nuovo alla luce due antichi mulini a macina, risalenti probabilmente alla fine del 1800.

Le piante cresciute incontrollate lungo le sponde del torrente avevano da decenni oscurato queste tracce della vita rurale erbese: “Oltre ai due mulini che abbiamo trovato ce ne era un terzo e stiamo verificando nei documenti che non ve ne fossero altri – ha spiegato Nicola Santoro, ingegnere responsabile dei lavori – Vennero probabilmente smantellati con la costruzione della strada provinciale negli anni ’60 e abbandonati”. Risalirebbero, infatti, agli anni ’30 del Novecento le ultime testimonianze di attività di questi edifici, impiegati per la macinazione del grano.

Il mulino più a valle, l’unico di cui si conserva ancora la struttura muraria

 

Allo stato attuale, dei tre mulini solo uno conserva intatta almeno la struttura muraria anche se l’antica pala e la macina interna non ci sono più. Per quanto riguarda gli altri due, invece, quello intermedio è stato smantellato per permettere la costruzione di una casa, mentre di quello posto a ridosso del cavalcavia della provinciale rimane solo qualche traccia delle mura perimetrali.

Un vero e proprio tesoro che potrebbe essere reso oggetto di operazioni di restauro. Tuttavia, perché questo sia possibile è necessario basarsi su rappresentazioni fedeli di quello che era l’aspetto originario del mulino: “Si potrebbe valutare la possibilità di riposizionare le pale per inserire il mulino in un percorso didattico e storico – ha proseguito l’ingegnere – Quindi chiedo, a chiunque ne fosse in possesso, di segnalarci fotografie che ritraggano il luogo e gli edifici in modo da poter effettuare, nell’eventualità, delle opere in pieno rispetto della situazione reale”.

La vasca di captazione delle acque fognarie che verrà abbattuta

 

Nel frattempo, gli interventi di pulizia e sistemazione dell’alveo della roggia proseguono a pieno ritmo: nelle prossime settimane, verrà portato avanti il disboscamento della vegetazione spondale e si procederà con le opere di rifacimento delle scogliere e di smantellamento, tra cui quella che riguarda la rimozione di una vasca in calcestruzzo armato costruita nel 1967 per la captazione delle acque fognarie. Le operazioni procederanno, quindi, come previsto, verso i comuni di Albavilla e Orsenigo.