ERBA – È entusiasta Justyna Adamczyk, Editor-in-Chief Gault&Millau, guida più o meno formale della presenza polacca al Salone.
“Siamo rimasti letteralmente scioccati dall’accoglienza riservataci – ha detto Justyna – Ben oltre ogni nostra più rosea aspettativa. Ristorexpo si presenta in maniera calorosissima, tra stendardi arancioni e meeting fantastici. Tutti, dagli espositori agli chef, dai personaggi istituzionali ai membri del nostro staff, siamo rimasti molto colpiti dall’estrema professionalità riscontrata. Un inizio col piede giusto!”
Insieme a Justyna si sono presentati alla Mostra dieci espositori, produttori scelti per la qualità della propria offerta tra i molti che avevano presentato richiesta. La preferenza è stata data a chi potesse rappresentare la dimensione enogastronomica polacca a 360° , andando oltre all’immagine classica e stantia di un Paese conosciuto unicamente per la produzione di patate e di vodka.
Si va dal caviale non pastorizzato a quello, particolarissimo, di lumaca, dal vasto assortimento di liquori (più di 30 varietà) al pregiato e raro idromele, passando per gli olii spremuti a freddo che di recente hanno dimostrato la propria genuinità e salubrità grazie a test scientifici accurati.
Presenti ovviamente anche le vodke, declinate in una pluralità di varianti, oltre a carni e formaggi tipici del Paese. L’obiettivo è quello dichiarato dall’intera delegazione: offrire una panoramica su quello che è davvero la Polonia dal punto di vista enogastronomico, superando i clichè, guardando oltre con la volontà di scoprire il nuovo.
Alla domanda “Pensate di trovare partner commerciali solidi e duraturi qui a Ristorexpo?” i produttori rispondono con l’equivalente verbale di un sorriso appena accennato. La speranza c’è, ed è grande, ma non è la ragione principale della presenza al Salone.
Sono pionieri, e come tutte le avanguardie sanno che la prima missione è quella esplorativa: scoprire un nuovo mondo, capirne le regole e le nuances, impararne la cultura. Il ruolo della spedizione è quello di essere ambasciatrice della cultura culinaria polacca, dissipando quel muro di nebbia che nasconde la realtà enogastronomica del proprio Paese al resto del mondo.
Le occasioni di business sono molto importanti, ma rappresentano solo la ciliegina sulla torta: aprire le porte ad un cambio di mentalità nei confronti della realtà polacca è il vero obiettivo.