Rezzago

Rezzago. ‘Tensione’ tra Pro Loco e Comune, il punto di vista dei volontari

Miryam Colombo 2 Luglio 2022

Attualità, Rezzago

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REZZAGO – “Un percorso ad ostacoli”. Questo il titolo della lettera firmata dal direttivo della Pro Rezzago che ha voluto in questo modo aggiornare i propri concittadini riguardo alla situazione in cui attualmente si trova l’associazione.

Come ricordato dal sodalizio, nel l 2017 era scaduta una collaborazione durata 20 anni tra la Pro Rezzago ed il Comune che garantiva l’uso gratuito dei locali di proprietà comunale per la realizzazione di iniziative locali. Nel giugno 2019, dopo un rinnovo delle cariche, la questione era stata portata all’attenzione dell’Amministrazione comunale e del sindaco Sergio Binda.

Quest’ultimo, secondo quanto riportato, dopo aver sottolineato le “inadeguatezze delle pro loco succedutesi negli ultimi anni”, avrebbe fatto pervenire in via informale al presidente della pro loco, Simone Invernizzi, una bozza di contratto di locazione di tipo commerciale (e non di comodato gratuito) che prevedeva un canone annuo di 2.500 euro per 6 anni e oneri vari tra cui le spese per tutte le utenze.

“Nonostante avessimo chiesto di procedere alla firma di una convenzione meno onerosa – continuano i volontari -, ogni tentativo dal 2019 fino al 2021 è rimasto inascoltato e il Comune non ha nemmeno risposto alle tante proposte e PEC che abbiamo inviato”.

Nel 2021 la Pro Rezzago rinnova la richiesta formulata già nel 2020, ma rimasta inascoltata di una convenzione che preveda  collaborazioni e l’uso gratuito del Punto d’Incontro e della Sala Civica o, in alternativa, un Contratto di Locazione, non commerciale e con equilibrate richieste economiche a carico, vista la finalità senza scopo di lucro della pro loco.

A questo punto il primo cittadino ha proposto a voce l’ipotesi di una convenzione per l’utilizzo gratuito dei locali comunali per 2 o 3 anni al termine dei quali tutte le attrezzature presenti al Punto d’Incontro, acquistate dalla pro loco nel corso di tanti anni di attività e impegno, sarebbero diventate di proprietà del Comune, lasciando quindi l’associazione priva della attrezzature per poter svolgere la propria attività. Una proposta non accettata di buon grado dal direttivo al quale viene poi concesso dalla Giunta un’autorizzazione temporanea dell’area feste.

Malgrado le difficolta la pro loco riesce comunque a organizzare una stagione di eventi nell’estate 2021: “I tanti affezionati a Rezzago ed alle sue tradizioni non sanno però delle molte incomprensioni e fraintendimenti con il Comune”, hanno commentato i volontari che hanno poi ricordato le spese sostenute per la pulizia dei locali dopo i lavori eseguiti dal Comune nel Punto di Incontro, la sospensione della Sagra del Pesce per la mancata idoneità come responsabile per i protocolli di sicurezza del Presidente della pro loco Simone Invernizzi, il divieto, pur dietro autorizzazione a realizzare nell’ottobre scorso la Sagra delle Castagne, di accendere su suolo pubblico il tradizionale falò per cuocerle. “Altro ostacolo risolto dalla volontà di privati cittadini che hanno messo a disposizione proprie aree: la tradizione si è rinnovata come sempre solo grazie a chi ha deciso di far prevalere la voglia di fare e di valorizzare il paese”, hanno sottolineato.

A gennaio 2022, le elezioni per il nuovo Consiglio della Pro Loco vedono il direttivo precedente quasi totalmente confermato, e durante la prima assemblea, a marzo, viene redatto il programma delle manifestazioni 2022, ma “la corsa a ostacoli riparte”.

Un nuovo incontro per discutere sull’uso del Punto d’Incontro è poi stato svolto il 10 aprile scorso quando il sindaco avrebbe proposto a voce il comodato con validità di 2 anni, al termine dei quali, a compensazione di canoni d’affitto, tutta l’attrezzatura presente sarebbe dovuta diventare di proprietà del Comune di Rezzago.

Dopo diverse richieste da parte dei volontari di avere una bozza di convenzione, la risposta dal Comune arriva il 7 giugno, “già tardi per mettere in calendario i primi eventi”. La proposta avanzata consisteva in un comodato d’uso di soli 6 mesi, assicurazioni e assunzione di responsabilità in capo alla pro loco, l’onere di tutte le utenze alcune già a carico e la richiesta di 3 mila euro che la pro loco deve versare subito al Comune. Alla fine dei sei mesi la pro loco dovrebbe liberare i locali da tutta l’attrezzatura e non avrà più una sede.

“Ecco l’ultimo ostacolo che si trova di fronte oggi la pro loco – hanno aggiunto i volontari -: non accettare, non organizzare attività e svuotare subito i locali oppure accettare di pagare e scegliere comunque che un’associazione nata nel 1969, che ha contribuito alla storia del paese, per scelte dell’amministrazione comunale che non capiamo, dal 2023 praticamente non esisterà più. Niente più locali, niente punto d’incontro, niente Pro Rezzago”.

“Le scelte del Comune in tema di tradizioni locali non dovrebbero sostenere gli obiettivi di una pro loco cioè valorizzare il paese e creare opportunità per il territorio? – hanno chiosato -. Ci si chiede il perché di questa situazione mentre in moltissime realtà del territorio italiano e lombardo, montano e non, anche vicine a noi, l’attività di promozione turistica e delle tradizioni locali non è un percorso tormentato ma è supportata dalle amministrazioni comunali che offrono collaborazione o sostengono con contributi le pro loco. Di fronte a tutto ciò, cosa vuole il Sindaco e l’Amministrazione Comunale? Ed i cittadini, i villeggianti e i tanti affezionati cosa vorrebbero? Fateci sentire la vostra voce”.

QUI il testo integrale della lettera.