Erba

Quando amicizia e allegria sono ‘elisir’ di giovinezza. La storia dei Pirlapass

Miryam Colombo 11 Agosto 2019

Attualità, Erba

I Pirlapass

 

ERBA – “Le do un consiglio su come iniziare l’articolo: come si iniziano le storie o le barzellette, con tre puntini all’inizio e tre alla fine”. Inizia così questa storia, una storia di amicizia, di battute scherzose, di allegria che da quattro anni a questa parte unisce un gruppo di simpatici pensionati tra i 72 e gli 89 anni che ogni giorno si ritrova in Largo Puecher o, come lo chiamano loro, al Canton dei Pirlapass. Perché questo è il loro nome e questa la loro storia.

Tutto è cominciato un inverno di quattro anni fa lungo Corso XXV aprile: “All’inizio eravamo due o tre – hanno raccontato – Poi pian piano si sono aggiunti gli altri e così sono nati i Pirlapass. Dallo spazio vicino alla banca dove ci incontravamo durante l’inverno, perché lì batte sempre il sole, ci siamo spostati su questa panchina”. E dalla panchina di Largo Puecher i Pirlapass osservano la città “passare”: “Questa è una zona di gran bellissimo passaggio – hanno detto scherzando – Metà delle sposine della zona passa proprio da qui. E poi noi vediamo tutto e regoliamo il traffico”.

E ogni mattina con un tacito appello si controlla che al Canton non manchi nessuno: Gianni detto “Calcestruzzo”, “Alabastro” detto anche “Pulenta e cazola”, Alessandro detto “Radical chic”, Alberto detto “Omino di ferro”, Civati detto “Masticabrodo” (che rifornisce di pomodori l’intero gruppo), “Corno”, nato nel ’46, “pittore gemello figlio unico”, Giordano, e Pietro, “il grande cercatore di funghi”.

“Ci troviamo qui ogni giorno, dalle 10 in avanti, tutti con la barba fatta, beviamo il caffè e rimaniamo qui fino verso le 11.30. Parliamo un po’ di tutto, ma non di donne: ognuno di noi rilascia poche informazioni sulla propria situazione personale, ma basta guardare a fondo negli occhi per capire come siano andate le cose – hanno aggiunto con una risata – E poi organizziamo le nostre cene: il mercoledì o il giovedì il gruppo si ritrova nelle trattorie della zona per una cena in compagnia. Il Gianni è il migliore in questo”.

“Abbiamo tutti caratteri forti e decisi: andiamo d’accordo, ma spesso abbiamo opinioni contrastanti che risolviamo tuttavia con un pizzico di buonsenso”. Quel buonsenso che unisce e armonizza le esperienze, diverse e particolari, delle vite di ciascuno dei Pirlapass.

E allora mettiamo tre puntini di sospensione a chiosa di questo articolo perché la storia di amicizia dei Pirlapass non finisce di certo qui…