ERBA – Grazie a Primavera Erba, giunto alla sua quarta edizione, colori e sapori sono nuovamente protagonisti nel weekend in piazza Mercato e in via pedonale Trento.
A far da cornice alla splendida giornata di ieri, sabato 8 aprile, in piazza Mercato, fiori e piante esposti hanno trasformato la piazza in un vero e proprio giardino. Il mercato è stato allestito sotto e intorno a una quindicina di strutture in bambù: qui hanno trovato spazio alcune delle eccellenze florovivai
PrimaVeraErba è stata presentata anche al Salone del Mobile di Milano grazie ai suoi ideatori, il Comitato ErbeperErba, partner di CasaFalpe e Opificio Zappa, protagonisti della settimana milanese dedicata al design e all’architettura.
Sotto i portici della piazza un palco per intrattenere i tanti erbesi e diverse attività. Nella giornata di sabato diversi ragazzi provenienti dal liceo scientifico Galileo Galilei, accompagnati dal professor Galoppo, si sono sfidati in un gioco inventato proprio a scuola.
Spazio anche agli appuntamenti culturali e informativi: alle 16.30 Vittorio Consonni (Vivai Nord) e Andrè Gayraud (creatore di giardini, tra cui quelli dell’Eliseo in Francia) hanno incontrato i cittadini per parlare della coltivazione di Cornus. Con Micaela Fumagalli, presidente dell’Opificio Zappa, si è invece parlato di “Architettura del paesaggio nell’arte”.
La serata è stata animata dalla musica di Giancaro Dj: tantissimi i giovani che si sono dati appuntamento proprio sotto ai portici di Piazza Mercato, trasformati per l’occasione in una discoteca.
Ma a fare da protagonista nel weekend è anche il cibo: via pedonale Trento è infatti teatro dello “Street Füd Festival”, per la gioia di tutti i palati. Una quindicina i food truck presso i quali si possono gustare prelibatezze provenienti da tutta Italia; dai dolcetti napoletani agli arrosticini abruzzesi, dai churros al cioccolato alle panelle siciliane, in tanti sabato hanno colto l’occasione per uscire e godersi il primo – è il caso di dirlo – assaggio di Primavera.
SERVIZIO E GALLERIA FOTOGRAFICA A CURA DI LORENZO LORGNA