ERBA – Riceviamo e pubblichiamo:
Le notizie di stampa circa il futuro della Stazione di Erba ci sorprendono e ci preoccupano.
Ci sorprende perchè la destinazione attorno a cui le Istituzioni del territorio stanno convergendo sembra dimenticare il grande lavoro e gli investimenti rilevanti che la comunità locale ha messo in campo negli ultimi anni.
La Stazione di Erba è stata il luogo centrale di un grande progetto di innovazione sociale centrato sui giovani, sui loro bisogni e sulla loro attivazione, sulla costruzione di politiche volte a stimolare e sostenere il protagonismo dei giovani e la loro partecipazione positiva alla vita della comunità.
Mi riferisco al Progetto #YOUTHLAB, realizzato da aprile 2017 a dicembre 2020, grazie ad un significativo contributo economico di Fondazione Cariplo, al sostegno della BCC di Alzate Brianza, a risorse del Consorzio Erbese e ad una importante campagna di raccolta fondi che ha coinvolto imprese e cittadini del territorio.
Un progetto che ha generato esiti positivi che immaginavamo potessero rivelarsi permanenti.
Gli esiti più significativi del progetto – come ricorda Lucia Villani che su incarico di Confcooperative e del Consorzio Concerto ha diretto il progetto – sono stati la ristrutturazione della Stazione di Erba, destinata alle politiche giovanili, la costituzione dell’Associazione giovanile Lo Snodo, chiamata a co-gestire la stazione con il Consorzio Erbese e il Comune di Erba, con il supporto iniziale degli operatori di progetto, e il Tavolo Consortile delle politiche giovanili, il luogo riconosciuto dal Piano di Zona per la promozione delle politiche giovanili di ambito, a cui siedono rappresentanti politici dei comuni, assistenti sociali, rappresentanti del mondo giovanile e del terzo settore. Come recita il suo regolamento, si è condivisa la costituzione di un Tavolo consortile permanente dedicato alle politiche giovanili, con l’obiettivo di promuovere un atteggiamento, culturale prima ancora che politico, che vede nel giovane un soggetto inserito in una comunità più ampia, per la quale può diventare a sua volta risorsa e non solo essere destinatario di interventi.
Non voglio discutere sull’opportunità o meno di un presidio di polizia e se questa sia realmente la soluzione idonea per affrontare il disagio giovanile, le evidenze hanno però dimostrato come, nel periodo in cui la stazione è stata gestita dall’Associazione Lo Snodo con gli operatori di progetto, la situazione nel quartiere sia notevolmente migliorata.
La pandemia, purtroppo, ha imposto la chiusura dello spazio.
Osservo con preoccupazione, però, che la chiusura sembra aver portato ad un cambio di rotta nella collaborazione e nell’ascolto tra amministrazione e giovani.
Temo che in tutta questa vicenda si sia proprio perso di vista il ruolo dei giovani, imponendo loro una scelta non condivisa, che influisce su uno spazio che con tanto impegno e dedizione hanno aiutato a realizzare e ad animare.
E’ un segnale, l’ennesimo purtroppo, negativo nei confronti del mondo giovanile.
Ancora una volta ai giovani viene chiesto di stare “zitti e buoni”, perché la politica ha le sue priorità insindacabili e fa scelte senza nemmeno ascoltarli.
Come uscire da una simile situazione lo indica la metodologia promossa con successo dal progetto #Youthlab: con le Istituzioni che mostrano la capacità di sedersi ad un Tavolo con i giovani, analizzando con loro problemi e punti di vista e costruendo anche con il loro contributo una soluzione condivisa da tutti.
Mauro Frangi
Presidente di Confcooperative