Rogeno

Paola Cereda ha presentato il suo nuovo scritto a Rogeno

Lorenzo Colombo 15 Luglio 2014

Attualità, Cultura, Rogeno

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Paola presenta libroROGENO – Giovedì 10 luglio la biblioteca comunale “Maestro Giovanni Marcucci” di Rogeno ha avuto l’onore di ospitare, grazie alla collaborazione della libreria Peregolibri di Barzanò, la scrittrice Paola Cereda per presentare il suo nuovo libro intitolato “Se chiedi al vento di restare”.

Secondo libro dell’autrice di origini brianzole che aveva pubblicato “Della vita di Alfredo”, finalista al Premio Calvino 2009. Ambientato in un paese della più tradizionale Brianza il primo, “Se chiedi al vento di restare”, invece, racconta di un’isola piccola e senza nome, ma ricca di suoni, profumi e colori che sembra quasi di vederla dipinta tra le pagine  del libro. Per l’occasione la corte della biblioteca non poteva che trasformarsi in un piccolo angolo di terra e  mare: addobbata con teli azzurri, conchiglie e candele, quella sera si respirava un’atmosfera marina e po’ magica. Paola Cereda, accompagnata dall’affascinante chitarra di Paola Luffarelli, ha ammaliato il pubblico raccontando del suo libro, di come è nato, dei suoi viaggi, delle isole e del fascino per il circo in un tu per tu con il pubblico che ha creato un ambiente intimo e familiare.

Libri Paola Cereda
Nel ringraziare la biblioteca, l’Amministrazione di Rogeno, la libreria Peregolibri e tutti i collaboratori che volontariamente hanno contribuito alla buona riuscita della serata, Paola lascia un messaggio: “Essere a Rogeno, per me, non è stato semplicemente l’evento di una sera. E’ credere, con voi, che la cultura abbia un senso, che sia uno strumento fondamentale per permettere alle persone di ritrovarsi, pensare, esprimersi, creare. Quando posso, torno con piacere in Brianza. Ormai da qualche anno, tocco con mano la crisi che sta mettendo in ginocchio molte realtà che avevano fatto del lavoro e della sua etica un pilastro
della propria esistenza. La forza della cultura sta nella sua etimologia: colere, coltivare. Se torniamo a intendere la cultura come la capacità di mettere le mani dentro la terra – la terra delle idee, delle risorse, del presente – forse possiamo dare vita a spazi attivi di confronto. Non so se ciò contribuisce a cambiare la situazione: di certo cambia il nostro modo di stare dentro la situazione. E questa è già una piccola salvezza. A voi, che leggete, vi ritrovate, discutete e pensate, va il mio sostegno e il mio augurio. Perché, giorno dopo giorno, possiate costruire piccole isole di possibilità.”