MILANO – Sostenere le imprese lombarde, favorire gli investimenti sul nostro territorio, alleviare la pressione fiscale sui cittadini, promuovere la mobilità su due ruote e quindi migliorare la qualità dell’aria. E’ l’obiettivo che si prefigge l’emendamento del Presidente della Commissione Attività Produttive Angelo Ciocca (Lega Nord) approvato con i voti di PdL, Lega Nord e Movimento 5 Stelle nell’ambito della discussione del Piano regionale di sviluppo (relatore Carlo Malvezzi, PdL). La modalità è “semplice”: non far pagare il bollo a chi acquista ciclomotori e motoveicoli prodotti prevalentemente in Lombardia.
“Le aziende che producono prevalentemente in Lombardia ciclomotori e motoveicoli non sono poche – ha spiegato Ciocca – Ci sono la Cagiva, la MV Augusta e la Magni di Varese, la CR&S di Milano, la Fantic Motor di Barzago, la Ghezzi & Brian di Missaglia, la Moto Guzzi di Mandello al Lario, la Polini di Alzano Lombardo e la Vertemati di Triuggio. In questo modo, e con l’altro emendamento approvato che prevede di promuovere appalti che aiutino a sostenere l’economia regionale valorizzando la sostenibilità ambientale del territorio e il suo tessuto produttivo, diamo una grossa mano alle nostre aziende e ai nostri lavoratori”.
Soddisfatto anche il relatore in IV Commissione del provvedimento Carlo Malvezzi. “Il no al bollo per le moto è un incentivo alla defiscalizzazione per il sostegno alle imprese perché riteniamo più giusto rinunciare a un’entrata, come nel caso della tassa di circolazione, piuttosto che procedere all’erogazione di contributi. Va in questo senso anche la nostra proposta sui Duc, i distretti unici del Commercio: suggeriamo di non limitarli alla sola attività commerciale ma di ampliarli inserendo anche, come fattore di competitività le produzioni locali, il turismo e i circuiti culturali”.
Il PD con il commissario Enrico Brambilla ha evidenziato che in “linea di principio è giusto agire sulla leva fiscale in un ottica di politica industriale. L’emendamento per i motocicli in un contesto diverso – ha sottolineato l’esponente del Partito Democratico – lo avremmo anche votato. La realtà è che questo Prs è in continuità nell’area economica con la legislazione precedente ed è dunque totalmente insufficiente per rispondere alla crisi. Mancano soprattutto attenzioni verso i lavoratori”.
“Abbiamo approvato la proposta sui ciclomotori – ha detto Dario Violi del Movimento 5 Stelle – perché andava a sostenere l’industria locale a km zero. Dall’altra parte non potevamo che essere contrari all’impianto generale del piano, che consideriamo troppo vago e massicciamente industriale in un momento in cui si guarda ormai allo sviluppo sostenibile”.