Merone

Merone, la Biblioteca verso il rinnovo, diventerà culla della storia Briantea

Caterina Franci 28 Marzo 2018

Attualità, Merone

Il Palazzo Zaffiro Isacco, sede della Biblioteca Comunale di Merone

 

MERONE – Inizieranno dopo Pasqua i lavori di riqualifica della Biblioteca di Merone, volti tra le altre cose a creare un centro culturale di storia briantea: l’edificio è chiuso da lunedì 26 marzo, per consentire il trasloco dei libri e dei materiali nella sede provvisoria, collocata al primo piano del palazzo municipale.

Gli utenti della Biblioteca dal prossimo 3 aprile fino al termine dei lavori dovranno recarsi proprio in Comune per richiedere il prestito dei libri (anche interbibliotecario).

La Biblioteca intanto si prepara per ‘rifarsi il look’, grazie al bando di Fondazione Cariplo vinto dal Comune di Merone lo scorso dicembre: 90 mila euro per rinnovare i locali interni della struttura, dotarla di strumentazioni più efficienti, arricchirla con due nuove sale studio per gli studenti e, soprattutto, con il centro culturale di storia briantea.

Una sorta di biblioteca nella biblioteca, dal taglio storico, nella quale verranno conservati tutti i documenti relativi alla storia di Merone e in generale dell’area Briantea. Il nuovo centro sarà fruibile a tutti i meronesi e non solo, come spiegato dal sindaco Giovanni Vanossi: “Si tratta di un importante progetto di valorizzazione della nostra storia e delle nostre tradizioni che possiamo realizzare grazie al generoso contributo di Fondazione Cariplo che ha ritenuto l’idea degna del bando di concorso promosso lo scorso anno. Il centro – ha proseguito – ospiterà non solo la documentazione di storia briantea, che verrà completamente digitalizzata, ma anche un’area ludica per i più piccoli, con giochi antichi. A questo proposito, stiamo per terminare l’edizione di una fiaba dedicata a tutti i bimbi meronesi e dell’area briantea, che parlerà proprio del fiume Lambro”.

La digitalizzazione della corposa documentazione che sarà contenuta nel centro è attualmente lo step più lungo: “Abbiamo tempo fino al 31 dicembre prossimo – ha fatto sapere Vanossi – siamo già al lavoro con le diverse associazioni culturali del territorio e studiosi per ‘raggruppare’ il materiale e procedere alla digitalizzazione. Attraverso una piattaforma open source verrà così realizzato un vero e proprio database di storia locale al quale potranno attingere tutti gli interessati, sia in Biblioteca che comodamente da casa.”.