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Marcella Tili: “La stagione del Licinium bloccata per una questione di soldi”

Admin Altreforme 19 Luglio 2014

Attualità, Erba

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Marcella TiliERBA – Il sindaco, Marcella Tili, ha rotto il silenzio sulla questione Licinium.

La mia Amministrazione ha sempre sostenuto, non a parole ma con i fatti, l’iniziativa di Erba Città di Shakespeare – scrive il sindaco in un comunicato stampa – Abbiamo investito circa 300.000 € nella ristrutturazione e manutenzione del teatro Licinium con fondi reperiti sollecitando con insistenza e determinazione tutti gli organismi istituzionali preposti a queste iniziative e ottenuti grazie alla presentazione di un progetto, realizzato dagli uffici competenti, altamente professionale e credibile per contenuti e fattibilità. Abbiamo partecipato al bando emblematico della Fondazione Cariplo presentando un progetto che aveva lo scopo di valorizzare il complesso Teatro – Villa Candiani con tutte le attività connesse in modo da creare un polo permanente che fosse motore dell’iniziativa Erba Città di Shakespeare. Posso assicurare che anche in questo caso è stato fatto un enorme lavoro, qualitativamente rilevante e consistente con fattibilità immediata e analisi di ritorno dell’investimento. Io l’ho sostenuto con la forza e la passione che metto nel sostenere tutte le cose in cui credo. Purtroppo gli equilibri socio-politici che stanno a monte di queste decisioni hanno privilegiato altre iniziative, ma non per questo mi sono persa d’animo limitandomi a sterili cinguettii con la stampa. Cercherò e troverò altre vie”.

Ma non è tutto. “Voglio inoltre ricordare che l’Accademia dei Licini (che attualmente conta solo su una decina di persone) ha beneficiato di un sempre maggior sostegno a livello istituzionale, e della mia personale attenzione nel sollecitare sponsorizzazioni e trovare fondi per garantire lo svolgimento della varie stagioni. Si può dire che altri, oggi censori e critici dell’ultima ora, abbiano fatto altrettanto? Scopo dell’istituzione è quello di creare le condizioni perché un’attività, sia questa culturale, assistenziale o sportiva, possa essere intrapresa mettendo a disposizione strutture, logistica e supporto all’evento. La gestione, l’amministrazione, lo sviluppo operativo e il reperimento delle risorse deve essere esclusiva competenza dell’associazione stessa. Si è parlato a iosa del piano di marketing territoriale, inglesismo spesso abusato, quale strumento funzionale al reperimento di risorse finanziarie. Fare marketing territoriale significa spostare la competenza dal privato di una associazione al pubblico dell’amministrazione? Una sorta di affrancamento dai doveri di attivarsi come organizzazione a reperire le necessarie risorse per rendere fattibile il proprio programma? Cosa potrebbero eccepire le altre associazioni residenti nel territorio? Hanno forse diritto a minore considerazione? L’Accademia ha mai fatto una analisi oggettiva per comprendere la ragione di una risposta tiepida della Città. Non è che, forse, qualche cosa non ha ben funzionato nella comunicazione dell’Accademia o nel modo di canalizzare l’attenzione dei cittadini verso il progetto? Oppure è tutta colpa di una becera Amministrazione che non intende rinunciare al proprio compito di rappresentanza istituzionale paritaria verso tutte le forme di partecipazione alla vita socio-economica della Città e soprattutto che non intende invadere la sfera del privato assumendo compiti che spettano solamente allo stesso?”.

Il sindaco torna poi sulle “famose e famigerate dimissioni” della presidente Luisa Rovida De Sanctis, della vice Maria Grazia Masciadri e del direttore artistico, il maestro John Pascoe.

“Le due signore vennero da me, in visita ufficiale, presentando le dimissioni del Direttivo e del Direttore Artistico, asserendo che la posizione finanziaria sulla quale potevano contare non permetteva di affrontare la stagione teatrale che vedeva in cartellone l’opera “Il mercante di Venezia”. Io non ho potuto fare altro che prenderne atto non essendo le finanze comunali tali da poter aumentare il contributo, peraltro una cifra maggiore rispetto a tutte le altre associazioni, visto i tempi che ci obbligano a tassare sempre più i cittadini dando loro un ritorno che nel caso migliore è sempre lo stesso. Inoltre, la strisciante stagnazione economica, ha ridotto drasticamente la possibilità di trovare partners disposti a versare un contributo a sostegno di questo progetto. Non solo ma la stessa situazione di revisione organizzativa di molte strutture pubbliche o para-pubbliche proveniente dalle politiche messe in atto dal Governo ha chiuso le porte di enti che nel passato avevano contribuito in modo sostanzioso al raggiungimento del budget necessario”.

E conclude. “Ora, lasciando stare la polemica mediatica che non è partita da me e, stando a quanto asserisce neanche dall’Accademia, quindi, probabilmente, si è propagata per autoaccensione, la verità è che la stagione non si è potuta lanciare per una mera questione di soldi. Asserisco questo con la consapevolezza di quello che dico, poiché i fatti si sono svolti in mia presenza quindi senza filtri né intermediari che possano aver manipolato lo scorrere delle parole che costituivano questo colloquio”.