Lurago d'Erba

Lurago. Sport e solidarietà: un insegnamento per i giovani

Admin Altreforme 20 Maggio 2014

Attualità, Lurago d'Erba, Sport

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Lurago serata con i campioni e i Bindun maggio 2014 (6)

LURAGO D’ERBA – “La vita ci ha dato qualcosa in più, forse, in alcuni momenti, è giusto restituire”. Con questa frase il sindaco di Lurago, Federico Bassani, ha chiuso la serata di lunedì 19 maggio dedicata a sport e solidarietà. Ci si aspettava più pubblico, in verità, più giovani in particolare, visti i campioni presenti al tavolo, ma “una speranza c’è – commenta Bassani – Ci fa piacere, soprattutto, la presenza di alcuni esponenti del Consiglio comunale dei ragazzi, che peraltro sono piccoli campioni in erba: nel basket la vice-sindaco e nel calcio un altro giovanissimo”.

La serata, organizzata dal comune in collaborazione con I Bindun, è stata introdotta dal presidente dell’associazione, Romano Parnigoni, che ha relazionato sull’attività. I “Girovaghi della solidarietà” hanno iniziato a operare nell’82 e, da allora, si occupano di iniziative benefiche e di solidarietà e sostengono le comunità di Agorà 97. E’ quasi un grido di allarme quello di Parnigoni che sottolinea come “Sul nostro territorio certi valori stanno scomparendo”.

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E allora è bene ripartire dallo sport e chi ne ha fatto tanto, conquistando anche risultati importanti, non può che essere un perfetto esempio per i giovani. Daniele Gilardoni, per esempio, campione mondiale di canottaggio. “Il canottaggio non è uno sport famoso come il calcio o il basket, ma gli italiani sono molto bravi e a me in particolare ha dato molto. Lo sport fa bene ed è importante ma non è tutto. Io mi sono laureato in Scienze Politiche a Pavia e ho concluso un master per cui conosco da vicino il mondo delle scuole. Viaggiando molto all’estero ho notato come altrove lo sport è legato alla vita degli studenti, mentre in Italia non c’è questa mentalità e quando un ragazzo finisce per dover decidere tra lo studio e lo sport il rischio è che lasci perdere una delle due cose. Io sono testimone della provincia nelle scuole, porto l’alfabetizzazione motoria nelle classi. Sono convinto, infatti, occorra sostenere questi valori. Così come mi piace che, con lo sport, si possa fare solidarietà. Oltre che essere vicino ai Bindun, mi piace portare avanti anche altre iniziative benefiche”.

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“Un impegno di pochi giorni all’anno ma piacevole quello con i Bindun” lo definisce un altro campione presente alla serata, Alessandro Scanziani, ex giocatore di Como, Sampdoria e Inter, squadra grazie alla quale è entrato in contatto con l’associazione.

Trovarsi, divertirsi e fare anche qualcosa per gli altri è una cosa bella“, ha commentato l’ex cestista del Basket Cantù Umberto Cappelletti, al quale il sindaco Bassani ha chiesto anche consigli su cosa possa fare l’amministrazione comunale per lo sport, i giovani e la solidarietà. “Non invidio chi sta amministrando ora – ha commentato da ex addetto ai lavori – E’ difficile far partecipare i giovani alla vita amministrativa perciò è importante trattare lo sport da un altro punto di vista: colloquiando con le associazioni sportive e di volontariato”.

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Qualche volta però sono proprio i giovani ad essere un valido esempio per i propri coetanei. Presente in sala, infatti, anche Andrea Pirovano del Fly Cycling Team di Verano. Si tratta di una società in cui corrono giovani ciclisti diabetici. “Anche con il diabete si può e si deve fare sport ad alti livelli“, ha gridato con forza il giovane, a dimostrazione del fatto che con la buona volontà e l’impegno si può sconfiggere tutto. Nella squadra milita anche un ragazzo di Lurago, Alessio Fornoni, classe ’95, terzo ai campionati italiani di ciclocross nel 2008, in qualche modo “figlio d’arte”: il fratello del nonno, Giacomo, ha vinto la 100 chilometri a squadre alle olimpiadi di Roma del ’60.

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Ha chiuso la serata, moderata dall’assessore allo Sport Paolo Consonni e dal consigliere Luca Rossini, la consegna del gagliardetto dei Bindun al sindaco da parte di un altro ex cestista Fabrizio Della Fiori, che ha scherzato sul suo fisico, dicendo di aver iniziato a giocare a basket per ovvi motivi: “A 13 anni ero alto 1,92. O facevo sport o facevo sport”. E così ha fatto, con grande soddisfazione, abbinando poi allo sport anche la solidarietà.

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