Lurago d'Erba

Lurago. Il massiccio del Resegone riprodotto in legno in garage

Admin Altreforme 7 Maggio 2016

Attualità, Lurago d'Erba

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LURAGO – Due amici appassionati di montagna, due montagne lariane note a tutti gli appassionati e due plastici realizzati con un attento e minuzioso lavoro.

Questi gli elementi che rendono unico il lavoro di Giuseppe Torchiana ed Elio Anziani, entrambi di Lurago d’Erba, accomunati dalla passione per la montagna e per le realizzazioni di miniature in 3D. Un passatempo che piano piano ha portato alla realizzazione praticamente di due opere d’arte: prima il plastico dei Corni di Canzo, che è oggi ospitato presso il Prim’Alpe, quindi quello del complesso del Resegone. E’ questa l’ultima fatica dei due amici che hanno lavorato a questa costruzione circa tre anni.

 

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Il plastico ha una dimensione di 175×185 cm e raffigura, in scala 1:5000, una superficie di 81 kmq con al centro il gruppo del Monte Resegone. “Il limite sud corrisponde all’abitato di Chiuso (Lecco), mentre il limite nord raggiunge il paese di Ballabio Inferiore – entrano nel dettaglio i due realizzatori dell’opera – Il lato ovest ha come riferimento la Città di Lecco con un tratto del lago, nell’abitato di Abbadia Lariana (200 m.s.l.m), mentre a est arriva sino a comprendere il Zucco di Valbona alla testata della Val Imagna”.
E’ stato realizzato in strati di legno compensato dello spessore di 3 mm ciascuno, traforati completamente a mano, seguendo fedelmente il perimetro delle curve di livello originate dalla Carta Tecnica Regionale, alle quali sono state aggiunte, mediante interpolazione, ulteriori curve di livello con equidistanza (dislivello) di 12,50 m. Tutti gli strati sono assemblati con colla vinilica, resi poi più solidali con delle viti mordenti a legno.

 

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Insomma, un lavoro davvero più unico che raro, che ha occupato, e occupa tuttora, il garage dei due amici. Così come è avvenuto per il plastico realizzato per i Corni di Canzo, Torchiana e Anzani sperano che anche questa riproduzione possa presto trovare un’altra collocazione, magari più prestigiosa e attinente alla vita di montagna di quella attuale.

 

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