ERBA – “Nel bel mezzo del cammin di nostra vita” è questo il titolo e il tema che ha accompagnato le 13 famiglie erbesi durante il “PellegriViaggio” a Roma insieme a Don Raffaele da venerdì 16 febbraio a domenica 18 febbraio. Un momento che ha unito preghiera, nuove esperienze da condividere, per consolidare e costruire nuove amicizie.
Il titolo emblematico “nel bel mezzo del cammin di nostra vita” sta a indicare, come detto da Don Raffaele “un viaggio che non è solo uno spostamento fisico da un posto a un altro, ma ha uno scopo anche spirituale ovvero è un camminare interrogandosi, guardandosi dentro verso una nuova comprensione di sé”
La partenza per le 13 famiglie, per un totale di 57 persone, è stata venerdì mattina. Una volta arrivati a Roma sono iniziate le prime visite. Prima del pranzo c’è stata la visita al Quirinale. Dopo una breve pausa, giusto il tempo per consumare il pranzo al sacco tutti insieme, le famiglie si sono recate alla Basilica di San Giovanni Laterano.
Qui le famiglie sono state accolte dal cicerone Sergio, che li ha guidati nella visita. Successivamente Monsignor Ceretto e Don Raffaele hanno concelebrato la Santa Messa.
Durante la giornata di sabato c’è stata la visita ai musei Vaticani, dove attraverso le opere presenti sono stati illustrati alcuni dei simboli della cristianità. Un momento molto interessante è stata la visita alla suggestiva Cappella Sistina, dove viene eletto il papa. Inoltre nel tempo libero, c’è stata la possibilità di visitare luoghi più conosciuti della città come: piazza Navona, Pantheon, Piazza di Spagna, fontana di Trevi.
Anche durate questa giornata non sono mancati i momenti di preghiera e raccoglimento.
La giornata di domenica è stata molto ricca, al mattino. Al mattino il gruppo si è recato presso le grotte vaticane, dove sono conservate le spoglie dei papi. Presso una delle cripte presenti, don Raffaele ha avuto la possibilità di celebrare una messa insieme alle famiglie.
Terminata la messa, nell’attesa dell’Angelus, il gruppo ha fatto una visita di S. Pietro. A mezzogiorno sotto una pioggia battente, le famiglie si sono riunite, insieme allo striscione “Caro Francesco, le famiglie di Erba ti abbracciano”, ad aspettare che papa Bergoglio si affacciasse alla finestra, come di consuetudine per la benedizione. Il papa ha esordito con un caldo saluto “cari fratelli e sorelle, buongiorno!”, e poi ha continuato parlando della Quaresima, in particolare sottolineando che attraverso la propria fede in Dio si possono affrontare le difficoltà della vita e non cadere nelle tentazioni. Infine ha voluto lasciare un messaggio importante “soltanto Dio ci può donare la vera felicità”.
Al termine dell’Angelus, ha salutato le famiglie, i gruppi parrocchiali, e tutti i pellegrini presenti, citando anche il gruppo di Erba.
Tutti insieme finito l’Angelus, hanno condiviso il pranzo, e successivamente si sono avviati alla stazione per il rientro. Un pellegrinaggio che ha sicuramente lasciato molto a ogni famiglia, come testimoniano i pensieri di alcuni dei partecipanti.
“È stato un viaggio andato al di là delle aspettative – ha commentato Daniele Alloggio – non è stata, come spesso avviene, una proposta con numerose adesioni; l’iniziativa è nata dal desiderio di tante famiglie di stare insieme e conoscersi. Tutti abbiamo bisogno di sorrisi sinceri, di un abbraccio affettuoso e soprattutto di essere noi stessi; questo viaggio è stato tutto questo e non poteva che essere nella città eterna al cospetto del Papa, il cui saluto dalla finestra durante l’Angelus, ha permesso di sentirci famiglie cristiane in cammino, nel mezzo del cammin di nostra vita, proprio come ha detto Don Raffaele. Non è un caso che il sentimento più ricorrente sia stato quello della gratitudine.”
“E’ stata un’esperienza che ci ha permesso di coltivare dei rapporti umani utili per costruire e fortificare una vera Comunità nella nostra Parrocchia – ha aggiunto Antonio Porta – è stato proprio un “PellegriViaggio”: tre giorni edificanti durante i quali, con le nostre famiglie, abbiamo condiviso e conciliato i momenti di svago con quelli più profondi di preghiera e meditazione culminati con la benedizione del Papa al termine dell’Angelus. Quando poi Papa Francesco ci ha salutato menzionando la città di Erba mi sono emozionato davvero. Un’emozione particolare, unica e diversa da altre, la stessa che ogni Papa che ho conosciuto è stato capace di suscitare nel mio cuore.”