Erba

Lariofiere: futuri chef a lezione da Cracco

Lorenzo Colombo 19 Febbraio 2014

Attualità, Economia/Lavoro, Erba

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carlo cracco a lariofiere ristorexpo 2014

ERBA – Centinaia di fan, seguaci e studenti hanno raggiunto questa mattina Lariofiere, nell’ultima giornata di RistorExpo, per non perdere l’appuntamento con lo chef Carlo Cracco.

Il cuoco, pluristellato Michelin, nonché giudice di Masterchef Italia, è giunto a Erba intorno alle 10 e si è da subito messo a disposizione dei fan, firmando le copie del suo ultimo libro “A qualcuno piace Cracco”. 

Poi l’incontro in Sala Porro, a cui hanno preso parte anche moltissimi studenti delle scuole alberghiere del territorio (Romagnosi di Erba ed Aldo Modo di Valmadrera).

Proprio ai giovani, Cracco, si è rivolto, con tante speranze per il futuro della cucina: “La scuola alberghiera è il primo approccio che i giovani hanno con questo mondo ed è quindi molto importante. Questo è un ottimo momento per la cucina, abbiamo però bisogno di fare un salto e diventare un punto di riferimento a livello internazionale: se ci crediamo tutti insieme credo ce la potremo fare”.

Dietro agli chef ci sono anni di duro lavoro, di studio: non si diventa certo Cracco da un giorno all’altro. “Voi siete più fortunati di me. Quando scelsi la scuola alberghiera, confesso, l’ho scelta perchè mi piaceva la scuola: era viola, ed era vicino alle montagne. Non ero mai entrato in una cucina e non sapevo minimamente come funzionasse. 32 anni fa non c’era internet, si usava il passaparola. Voi oggi con i computer potete scoprire il mondo. Io ero andato in Francia a lavorare, per cercare di capire ciò che era la novità. Consiglio a tutti voi di girare, girare tanto: aiuta ad aprire la mente. Vedere e sperimentare le altre cucine, molto differenti dalla nostra vi aiuterà, una volta rientrati in Italia, a capire quanto vale la cucina italiana“.

Poi, il giudice di Masterchef, ha voluto spiegare agli alunni che la Tv non è assolutamente un punto d’arrivo: “La televisione è solo un passaggio e non bisogna pensare che dia più professionalità o aiuti. Anzi, quando la gente ti riconosce è ancora più difficile dimostrare quanto si vale. In cucina non c’è bisogno di fare spettacolo, ma solo far star bene chi si siede alla vostra tavola: è questa la cosa più importante per uno chef”.

Dal pubblico sono state molte le domande rivolte a Cracco. Tra le curiosità degli alunni qual’è il piatto preferito dello chef a cui ha risposto “la pasta”. Ma anche dove trova l’ispirazione per i suoi piatti. “L’ispirazione la si trova direttamente nei piatti, è una cosa molto personale. Certo è che un bravo cuoco deve sapere le basi della cucina: ho conosciuto bravissimi chef che sapevano fare piatti molto elaborati ma non sapevano fare una base di meringa”.

A quale cuoco, invece, si è ispirato? “Gualtiero Marchesi sicuramente. Ho lavorato per lui nell’ ’86 e posso dire che già allora, nella sua cucina la lingua “ufficiale” era il tedesco. C’erano cuochi di diverse etnie e avevo capito che quello sarebbe stato il futuro: così è stato”.