
ASSO – Dalle curve della Valassina a quelle dell’Autodromo di Monza il passo è breve per la Fanfara Alpina di Asso che domani, domenica, si esibirà in mondovisione in apertura al Gran Premio di Formula 1 a Monza eseguendo l’Inno di Mameli.
Un evento speciale non solo per il contesto legato a una delle gare automobilistiche italiane per eccellenza, ma anche e soprattutto per il particolare significato che l’evento avrà quest’anno. A raccontare è Gianluca Rivolta, mazziere e presidente del gruppo: “Quest’anno il Governo italiano ha chiesto che il Gp di Monza fosse dedicato a tutti coloro che hanno lottato in prima linea durante l’emergenza tanto che sulle tribune siederanno 250 rappresentanti del personale sanitario, dei corpi di volontariato e di Protezione Civile – ha spiegato -. Visto il lavoro che anche i gruppi Ana hanno svolto durante l’emergenza, gli organizzatori hanno pensato di far eseguire l’Inno di Mameli a una fanfara alpina e, avendo collaborato già diverse volte con il Gruppo Alpini di Monza, è stato chiesto a noi di farlo”.
Una circostanza che non può che portare con sé un grande orgoglio per i 45 elementi che compongono la Fanfara assese, divenuta ormai un simbolo conosciuto ben oltre il territorio comasco. Fondato nel 1969, sulle ceneri della banda di Asso, infatti, in 50 anni di storia il gruppo si è distinto per la propria abilità e carattere partecipando a manifestazioni in tutta Italia in rappresentanza della Sezione di Como.
“Quando ci è stato chiesto di esibirci, non volevamo crederci – ha proseguito Rivolta non nascondendo la propria emozione -. Per noi è un grandissimo onore, anche perché siamo tutti volontari. E siamo ancor più orgogliosi visto il significato speciale di questa cerimonia. Se già normalmente, infatti, per un Alpino l’Inno nazionale rappresenta il centro di tutto, in questa occasione e nella particolare situazione in cui ci troviamo ha un significato ancor più grande. Sarà quindi un’enorme responsabilità eseguirlo e ciò che chiederò ai miei ragazzi sarà di suonare con il cuore perché solo così potremo riuscire a far trasparire l’importanza di questo gesto”.
Un motivo in più, dunque, per non perdersi questo GP 2020 che, quest’anno, avrà il ‘sapore di casa’ e l’emozione di sentirsi, ancora una volta, vicini nelle avversità.