
Le opere saranno attuate in due fasi: inizialmente si interverrà sulle coperture e sulle facciate esterne, procedendo poi sugli spazi interni.
“Verrà così asportato l’attuale manto di copertura in coppi a canale, con smaltimento delle sottostanti lastre in cementoamianto oggi presenti, con successiva pulitura e restauro delle volte e delle parti strutturali in legno, a cui farà seguito la posa in opera di un manto di assito completo, il rifacimento di tutte le scossaline in rame e la posa finale di un nuovo pacchetto di copertura con manto di coppi a canale anticati, il tutto con dotazione di nuovi pluviali e canali di gronda – spiegano dallo Studio Architetti Mariani & Corbetta – Al contempo si procederà al restauro delle due facciate, mediante sia interventi di eliminazione dei fenomeni di umidità
di risalita capillare presenti alla base del monumento, che trattamenti preservanti dell’apparato decorativo lapideo e degli intonaci, con ricerca filologia e riproposizione delle coloriture originarie”.

In seguito entrerà nel vivo la seconda fase di intervento, ovvero quella sugli spazi interni con la rimozione dell’attuale pavimentazione interna, per poi procedere con lo scavo di un vespaio areato, onde garantire la necessaria circolazione di aria finalizzata all’abbattimento del grado di umidità e del gas radon.
“Verrà in seguito realizzato un nuovo piano di posa del pavimento, nel totale rispetto delle quote originarie, sul quale verrà installato un impianto di riscaldamento invernale a pannelli radianti, dotato di nuova caldaia da posizionarsi nel locale sacrestia. Due nuovi gradini di disegno tradizionale ed in marmo rosso alicante, consentiranno l’accesso al presbiterio, che sarà delimitato dalle balaustre”.
Sulle pareti interne della chiesa, inoltre, verranno rimossi gli inonaci perposarne di nuovi di tipo macroporoso a base di calce naturale che assicurerà una buona resistenza all’umidità a cui farà seguito un attento intervento di restauro delle superfici interne, delle pitturazioni e dell’apparato iconografico esistente ad opera di un esperto Maestro Restauratore.
“A livello impiantistico si prevede anche un riordino complessivo dell’impianto elettrico previo posa di tubazioni sottotraccia (ove possibile e secondo le indicazioni del maestro restauratore) con riposizionamento dei corpi illuminanti secondo le necessità del progetto di restauro, nonché la posa di un impianto di allarme antintrusione sia generale che limitato alla zona dell’altare e dei quadri delle pareti dell’aula, consentendo così il libero accesso alla navata durante tutte le ore diurne”, concludono gli architetti.