PUSIANO – Lo scorso 30 settembre Guardia Forestale, insieme a una dottoressa dell’Asl di Como e due Vigili del fuoco, sono sbarcati sull’Isola dei Cipressi per un controllo. Il risultato? I wallabies, gli animaletti diventati oramai delle vere e proprie mascotte dell’isola, nonchè un’attrazione per i tanti visitatori, sono stati sequestrati.
Ebbene sì, anche per i piccoli animali, simili ai ben più noti canguri ma con caratteristiche caratteriali e non solo molto differenti, potrebbero incappare in guai con la giustizia.
Quello che occorre premettere è che ora i wallabies sono in splendida forma e abitano ancora sull’isola ma il sequestro è stato verbalizzato e la vicenda approderà sul tavolo della Procura, fino al Tribunale. Il motivo del sequestro è uno solo: “sono animali pericolosi”.
Ma andiamo con ordine: “Il 30 settembre il rappresentante della proprietà dell’Isola dei Cipressi, su richiesta del comando della Guardia Forestale che intendeva fare un “controllo sullo stato di salute degli animali presenti sull’Isola dei Cipressi”, ha concordato il sopralluogo. Abbiamo raccomandato i presenti di non andare in giro per l’Isola in modo sparso per evitare di spaventare gli animali e consigliato di essere guidati conosce dove normalmente si trovano gli animali durante il giorno”, spiega Gerolamo Gavazzi.
“I forestali hanno tutti acconsentito, ma, dopo pochi minuti, contrariamente a quello che avevano promesso e garantito, si sono sparpagliati in tutti gli angoli dell’isola controllando ogni cespuglio con il risultato che, nel giro di un quarto d’ora, si vedevano animali che scappavano impauriti e presi dal panico, senza sapere dove andare poiché in continuazione trovavano un essere umano in qualsiasi punto del loro percorso di fuga. Per la fauna è stato uno shock non indifferente. I pavoni sono riusciti a scappare in cima agli alberi più alti dell’isola, gli scoiattoli si sono nascosti nei cipressi; ma gli altri animali non sapevano proprio dove andare e hanno subito lo stress di questo controllo”.
Quello che però non torna è come mai proprio ora i forestali hanno ritenuto gli animali pericolosi: “Questo “controllo” è l’ultimo di una lunga serie avuta sull’Isola dei Cipressi nel corso degli anni, sempre andati a buon fine. Nessuno dei precedenti ispettori, verificatori, controllori ha mai detto nulla sui wallabies. E’ un animale molto selvatico; non si riesce ad addomesticare, è timido e molto pauroso; non si lascia avvicinare, ha molta paura dell’uomo. In nessun modo può essere pericoloso per altri animali e per l’uomo: è incapace di difendersi e quando vede un pericolo la reazione è la fuga. E’ anche difficilissimo da catturare perché è agile, veloce e scattante ed è un erbivoro: mangia solo quello che trova in un prato”.
I piccoli marsupiali infatti abitano all’isola da circa 20 anni: tra il 1993 e 1995 venne liberata sull’Isola dei Cipressi una coppia. Si adattarono subito poiché l’ambiente, il clima e la vegetazione dell’Isola sono l’ideale per questi marsupiali.
Tant’è che hanno procreato e ogni anno si vedono nuovi cuccioli. La coppia originaria è morta per vecchiaia circa 10 anni fa (vivono circa 9 anni di media) quindi tutti i wallabies presenti oggi sull’Isola sono tutti nati e cresciuti sull’Isola dei Cipressi.
“A quei tempi l’Isola era di esclusiva proprietà della famiglia Dell’Orto. Dopo – spiega Gavazzi – quando la Fondazione, attuale proprietaria dell’Isola dei Cipressi, ha avuto in donazione questo bene nel 2011, l’ha ricevuto con gli animali presenti, compresi i wallabies. Con i loro oltre vent’anni di presenza praticamente identificano l’Isola dei Cipressi, così come alcune isole del Mediterraneo sono più conosciute per i loro connotati legati alla presenza di animali rispetto al vero nome geografico ed esempio l’Isola dei Cormorani, l’Isola delle Capre, l’Isola dei Conigli, l’Isola dei Mufloni. Noi ora andremo avanti e ci difenderemo affinchè i wallabies restino sull’Isola dei cipressi”.