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Iperal: la nuova viabilità non piace alle minoranze

Admin Altreforme 30 Dicembre 2013

Attualità, Economia/Lavoro, Erba, Politica

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Malpensata rotonda iperal Erba dicembre 2013

ERBA – La circolazione a Erba preoccupa le minoranze che, congiuntamente, hanno presentato un’osservazione che invita l’amministrazione Tili a una riflessione più profonda su quelle che saranno le scelte viabilistiche in vista della realizzazione di un supermercato all’altezza della rotonda della Malpensata.

Manca una progettazione concreta di interventi viabilistici da realizzare a cura del privato in grado di far fronte ai prevedibili intasamenti del traffico. Manca ancora un convincente studio sui flussi di traffico: ci si riduce all’analisi del flusso veicolare dalle 17 alle 19 del venerdì, con particolare attenzione al lasso di tempo dalle 17.30 alle 18.30. E perché non si affronta il problema di altri momenti critici, ad esempio dalle 6.30 alle 8.30, quando peraltro è previsto l’arrivo dei mezzi pesanti di rifornimento? Appare poi del tutto ottimistica la stima di soli 312 veicoli in ingresso e in uscita dal centro commerciale nell’ora di punta”.

Queste sono solo alcune delle riflessioni che hanno presentato Michele Spagnuolo, Enrico Ghioni e Teresa Riccobene del Partito Democratico, Erica Rivolta ed Eugenio Zoffili della Lega Nord e Giovanna Marelli di Erba Civica.

“Conoscendo i tempi biblici di realizzazione delle opere pubbliche, non funzionerà niente e gli erbesi dovranno sopportare un pesante scadimento della qualità della vita in città”.

L’osservazione poi entra nel dettaglio e si fa ancora più precisa.

“A proposito del parcheggio ad uso pubblico al primo piano interrato, non si ritiene corretta la classificazione a standard pubblico delle rampe di accesso da via Volontari della Libertà fino all’ingresso del supermercato in quanto funzionali anche ai parcheggi pertinenziali. Inoltre è indispensabile, per considerare ad uso pubblico i parcheggi al primo piano interrato, l’approvazione preventiva di un regolamento che tuteli il cittadino/cliente, ad esempio, da pratiche largamente diffuse di imporre l’acquisto di tot euro di prodotto per accedere al parcheggio. Si evidenzia, inoltre, che l’ubicazione dei parcheggi a uso pubblico, così come configurata nel progetto, non consente, in caso di disaccordo tra Comune e società, la gestione separata del servizio perché non nettamente separabili”.

E poi ancora: “Non può essere considerato spazio di utilità pubblica la cosiddetta “piazzetta”, in quanto esclusivamente funzionale all’ingresso pedonale alla galleria di accesso alle scale mobili e al centro commerciale. La galleria, invece, sarebbe potuta essere valorizzata con l’ubicazione di un’edicola o di piccoli negozi di articoli tipici. E’ davvero un insulto all’intelligenza la parte della relazione attestante che “il sistema viario, poi, trova nella nuova piazza uno spazio pubblico ora mancante, nuovo riferimento urbano per l’area centrale”. Peccato che lo “slargo” si trovi a ridosso di una rotonda trafficatissima e di un passaggio a livello che funge da cesura con la città”, sottolineano le opposizioni.

Dubbi anche sulla riqualificazione di via Cardinal Ferrari: “E’ affermata ma nello stesso tempo negata con la risibile quantificazione delle opere necessarie per un importo di 47 mila euro (peraltro comprensivi della sistemazione degli argini della roggia Molinara per parcheggi a raso). È una somma del tutto insufficiente alle necessità. Se alla via Cardinal Ferrari si attribuisce il fine di “rafforzare le relazioni tra area urbana centrale e settore orientale”, come scritto nella relazione, ben altri avrebbero dovuto essere gli interventi a carico della società costruttrice. Uno per tutti l’allargamento dell’intero percorso e la sua messa in sicurezza attraverso idonei marciapiedi, in quanto funzionali, in via prioritaria, all’uscita di autoveicoli dal centro commerciale”.

E sempre parlando di cifre: “Appare sottostimato il valore del costo di costruzione quantificato complessivamente in 2.130.000 euro. Si chiede che sia allegata al provvedimento di adozione una comprensibile descrizione di quantificazione del suddetto importo”.

Convincono poco le cifre complessive e, sempre in tema di numeri, anche l’impatto occupazionale che “Appare assolutamente inadeguato ai dichiarati vantaggi in termini di assunzioni di cittadini erbesi”.

 

 

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