LURAGO D’ERBA – E’ arrivato il momento della pensione per il maresciallo Mario Evangelista, ex luogotenente della Caserma dei Carabinieri di Lurago. Nella serata di ieri, venerdì 28 novembre, i sindaci di Lurago, Anzano, Inverigo, Lambrugo e Monguzzo lo hanno ringraziato ufficialmente prima del Consiglio comunale. Si aggiunge anche il saluto dei comuni di Merone e Orsenigo, assenti alla serata per motivi istituzionali.
“Questa sera salutiamo e ringraziamo il maresciallo Evangelista e diamo il benvenuto al maresciallo Mastroianni che prende la guida della nostra Caserma. La serata è stata voluta da noi sindaci – ha spiegato il primo cittadino di Lurago, Federico Bassani – per un saluto istituzionale a una figura di riferimento per la tutela e la sicurezza, impegnata nel sociale e che non ha mai fatto mancare il proprio contributo alle realtà dei nostri paesi, avvicinando i Carabinieri alla gente”.
Presente alla serata anche il nuovo capitano della Compagnia di Cantù, Gabriele Lo Conte. “Vi ringrazio per aver organizzato questa serata che è un’occasione per noi Carabinieri per incontrarci e staccare dal trantran di tutti i giorni. Ho avuto modo di conoscere il cavalier maresciallo Evangelista solo per due mesi, ma sento l’affetto, la stima e la professionalità che ha trasmesso ai suoi collaboratori. Il nostro è un lavoro che ci assorbe completamente, non è un ruolo facile, a volte passano in secondo piano gli affetti famigliari per dedicarsi al lavoro. Ringrazio quindi il maresciallo Evangelista per i due mesi in cui abbiamo lavorato insieme, ma anche per la sua lunga carriera nell’Arma, contrassegnata da integrità di valori e comportamenti“.
Ha rivolto il suo saluto e ringraziamento anche il parroco di Lurago e Lambrugo, don Carlo Leo. “Rinnovo la gratitudine della comunità cristiana che sono chiamato a servire al maresciallo Evangelista. Oltre alla sua professionalità, sentiamo il bene che vuole al paese, il suo calore umano e la sua volontà di spendersi per la comunità. Grazie per il bene che ci ha voluto“.
La cerimonia si è conclusa con la consegna di una targa ricordo data dal sindaco Bassani a nome di tutti i colleghi. Il maresciallo Evangelista, a sua volta, ha consegnato a ciascuno dei sindaci presenti la sua ultima creazione, un quadro dedicato alla fascia tricolore.
E proprio alla pittura, la sua grande passione, riserverà ora il suo tempo, così come alla famiglia. Ed è alla moglie Manuela e alle figlie Francesca di 37 anni e Virginia di 19 che rivolge il suo unico pensiero: “Dico grazie alla mia famiglia che mi è sempre stata accanto, ha fatto sacrifici e ha sofferto con me“. Il maresciallo, avrà ora il tempo anche per le nipotine Amelie e Charlotte.
Evangelista è originario di Borrello, un piccolissimo paese in provincia di Chieti. Da lì è partito nel ’69 per andare a Torino come Carabiniere ausiliario. “Da Torino sono poi andato a Velletri nel Nucleo Comando – ricorda – E lì ho svolto il primo anno di scuola come allievo maresciallo. Il secondo l’ho fatto a Firenze, dove, nel ’73, ho concluso con il grado di Brigadiere. Poi sono andato in Sicilia, dapprima a Palermo dove, al lido delle femmine, ho conosciuto mia moglie. Fino al ’76 ho comandato una squadriglia in una zona mafiosa”.
Nel luglio del ’76 Evangelista è tornato al nord, a Cantù, nella Radiomobile. Si è sposato ed è andato a vivere a Lambrugo per qualche anno.
“Poi sono stato chiamato a Nesso che, dopo qualche mese, ha chiuso. Siamo quindi stati spostati a Pognana Lario, finché, nel marzo del ’90, sono diventato comandante a Lurago”.
L’8 novembre, il giorno del suo 65° compleanno, il maresciallo ha lasciato il lavoro per raggiunti limiti di età, dopo 45 anni di servizio. “Ho un passato fatto di furti, rapine, incidenti – chiude – Non ci sono ricordi più forti, ma quando passo davanti ai luoghi in cui è successo qualcosa subito mi ricordo i tanti episodi accaduti”. In tutti questi anni il maresciallo non si è certo potuto annoiare. “C’era sempre qualcosa di nuovo e di diverso. Ora manca quella vita, persino il mio cane si ferma ancora davanti alla porta della caserma. Resterò comunque in paese e continuerò a dedicarmici”.