Erba

Grazie alla generosità degli erbesi, una radio nella foresta amazzonica

Miryam Colombo 12 Gennaio 2022

Attualità, Erba

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ERBA – Da qualche settimana gran parte degli oltre cento villaggi che raccolgono gli indios Sateré Mawé, una popolazione di 20 mila persone disseminate in un’area di 7.700 km quadrati nel cuore della foresta amazzonica in Brasile, sono collegati dall’emittente radio “Sateré Ty” (Madre dei Sateré), l’unica che trasmette nell’idioma della popolazione indigena, ideata e realizzata padre Enrico Uggè, missionario del Pime tra i Sateré da più di 40 anni, con l’aiuto e il sostegno degli Amici di Lilia.

L’associazione di Erba si è fatta carico di dare vita e sostenere nel villaggio Sao Pedro un Centro Salute Materno-Infantile, con ambulatorio, laboratorio analisi, prestazioni dentistiche, oculistiche ed ecografiche per offrire assistenza alla donna e al bambino durante la gravidanza, il parto e nei primi anni di vita. “In precedenza – ha spiegato Tiziano Rizzi, presidente dell’associazione – chi aveva bisogno di assistenza doveva sobbarcarsi il viaggio fino a Parintins, raggiungibile solo con 12 ore di barca.”

La realizzazione degli impianti e della sede dell’emittente radio è l’ultimo intervento che gli Amici di Lilia hanno finanziato anche grazie alle offerte dei visitatori del presepe di Crevenna e che gli Amici del presepe hanno destinato a questo scopo: una collaborazione fra i due sodalizi che regge da anni e che ha consentito importanti iniziative umanitarie.

“Voglio ringraziare di cuore tutte queste persone – ha scritto in un messaggio natalizio padre Enrico Uggè – che hanno percepito la grande utilità e il valore di una radio che parla l’idioma degli indios. È una Radio Comunitaria, abbiamo due operatori a tempo pieno e altre otto che preparano e trasmettono i programmi dalle 6 del mattino alle 7 di sera. Si tratta di trasmissioni specifiche per gli indios: Madre Terra Madre Foresta, miti e leggende, organizzazione sociale dei villaggi, programmi educativi, programmi di divertimento con canti in Sateré, ‘Ora Felice dei Bambini’, notizie e informative vari, programmi religiosi, notizie di sport”.

La Radio Comunitaria (FM 87.9) “Sateré Ty” è stata ufficialmente inaugurata e benedetta pochi giorni prima di Natale da mons. Giuliano Frigeni del Pime, vescovo di Parintins, con la presenza del vice sindaco del municipio di Barreirinha e altre autorità civili: una grande festa che ha coinvolto decine di capi villaggio e molta gente dei 60 villaggi degli indios Sateré del Rio Andirà. Al momento raggiunge i due terzi del vastissimo territorio indigeno.

“Il problema maggiore è l’energia elettrica – ha commentato padre Uggè – che non è sempre presente… in media viene interrotta due giorni alla settimana a causa degli immancabili problemi della linea elettrica dello Stato dell’Amazonas che passa per decine di chilometri in foresta amazzonica. Avremmo in progetto una struttura con pannelli solari per mantenere in funzione la radio quando manca l’energia elettrica… cerchiamo aiuti. Avremmo bisogno anche di aumentare la potenza per coprire tutto il territorio indigeno. Il permesso dal ministero della comunicazione di Brasilia ci sarebbe, ma dobbiamo istallare un trasmettitore più potente. La Radio Sateré Ty, che significa Madre dei Sateré, è una bella bambina nata il 21.12.2021 e ha bisogno di attenzioni e affetto da parte di tutti noi, per crescere e servire la gente dell’etnia Sateré. Grazie ancora per chi ha collaborato per realizzare questo mezzo di comunicazione nel cuore del territorio della missione tra gli indios Sateré Mawé.”

Un appello che il presidente degli Amici di Lilia, Tiziano Rizzi, non lascia cadere nel vuoto: “Raccogliamo l’appello di padre Uggé e come facciamo con il Centro Materno-Infantile che continuiamo a sostenere, faremo il possibile per sviluppare il potenziamento dell’emittente che si propone di unire in una comunità una popolazione disseminata in una vasta area della foresta amazzonica e salvaguardarne l’identità che il mondo esterno tende a sopraffare, il patrimonio linguistico e culturale.”