ERBA – Mentre sembra che la Grande Erba sia destinata a non esistere, poichè sembra che la maggioranza di Longone non gradisca l’idea di entrare a far parte della città, non si placano invece le opinioni dei politici in merito alla questione.
Dopo la critica giunta ieri dall’assessore di Pusiano Alessio Colzani, che ha definito la Grande Erba una “follia”, anche il consigliere erbese Giorgio Zappa ha voluto esprimere la sua posizione: un sì all’unione solo nel caso ci sia una reale unione sociale.
“Da sempre sostengo il valore della collaborazione e delle sinergie in tutti i settori. Da quando vivo l’esperienza da amministratore pubblico, mi sono reso conto dell’importanza e della centralità di questo tema anche e soprattutto negli entri pubblici. Lo scopo deve certamente essere quello di ottimizzare le risorse, ridurre gli sprechi e realizzare economie di scala che permettano alle amministrazioni pubbliche di migliorare l’efficienza dei servizi offerti ai cittadini, riuscendo quando possibile a migliorarli e a consentire di realizzare investimenti che rendano i centri cittadini di medio-piccole di più competitivi rispetto ai centri urbani di dimensioni più grandi – esordisce Zappa – Riflettendo sul tema che in questi giorni anima il dibattito politico della nostra Città, penso che ai ragionamenti sopra descritti, in materia di fusione o “incorporamento” tra diverse città, debba essere considerato anche un altro fattore chiave: le persone, le comunità locali”.
“Non penso che si possano ritenere sensate azioni condotte da amministratori megalomani che improvvisano fusioni, unioni o incorporamenti vari, attuati attraverso atti amministrativi d’urgenza, senza aver prima compiuto azioni di avvicinamento, coinvolgimento e sensibilizzazione tra i cittadini – spiega il consigliere – Realizzare un’unione sulla carta che non contempli una reale unione sociale non porterebbe ad ottenere risultati positivi nel lungo periodo. Fusioni amministrative, senza coesione sociale, contribuirebbero solo ad amplificare i ben noti problemi che ad Erba purtroppo ben conosciamo di gestione tra il centro, le frazioni e le periferie”.