
ERBA – Due classi e quasi 40 studenti coinvolti in un progetto formativo volto a disegnare la città del futuro all’insegna dell’inclusione. Ha preso il via quest’oggi, venerdì 5 marzo, con la prima lezione teorica, la collaborazione tra l’associazione Peba Onlus, il Comune di Erba e l’Istituto Romagnosi che vedrà gli studenti lavorare ad una serie di progetti per l’eliminazione delle barriere architettoniche in città.
“Siamo molto felici di questa collaborazione che per i ragazzi costituisce un’occasione di formazione e crescita molto importante, anche su piano dell’esperienza professionale – ha commentato, portando il suo saluto ad inizio lezione, la Dirigente Scolastica dell’Istituto Romagnosi Antonia Licini -. Ricordo che il progetto promosso da PEBA è di utilità sociale e rientra nel quadro del percorso per le competenze trasversali e l’orientamento”.
“L’iniziativa – ha aggiunto il professor Marco Mastrodonato – ci ha subito coinvolti in maniera forte e spontanea. Da anni a scuola lavoriamo su piani per l’inclusione, questo progetto insegna concretamente come fare cittadinanza attiva: dietro agli interventi tecnici c’è una vocazione sociale e di inclusione”.

Anche il vicesindaco del Comune di Erba e Senatrice Erica Rivolta ha voluto portare il suo saluto agli studenti e ai docenti interessati dal progetto: “Voi siete i progettisti del ‘dopodomani’ – ha commentato – ritengo che la formazione a cui andrete incontro grazie alla professionalità dell’architetto Andrea Ferretti, presidente dell’Associazione Peba Onlus, sarà fondamentale anche dal punto di vista umano perché vi permetterà di progettare con ‘un altro paio di occhiali’. Per meglio dirlo, avrete un’attenzione che fino a prima non c’era, durante i rilievi guarderete con occhi diversi la città e tutti gli ostacoli, anche piccoli, presenti: per noi che non abbiamo problemi di sorta sono poca cosa, ma anche pochi centimetri possono fare la differenza per tante altre persone”.
Nel merito del progetto e dell’attività è entrato l’architetto Ferretti: “Siamo contenti di cominciare la collaborazione anche con il Romagnosi di Erba, Peba Onlus è nata nel 2017 e da oramai quattro anni lavora per affiancare i comuni a realizzare i piani per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Abbiamo cominciato con l’Istituto Bovara di Lecco e man mano si sono aggiunti tanti comuni lombardi e oggi abbiamo richieste anche da fuori regione”.

“Concretamente, come associazione stiamo cercando di realizzare, a titolo totalmente gratuito, un protocollo che prevede la risoluzione di un grande problema legato all’eliminazione delle barriere architettoniche attraverso il coinvolgimento delle scuole e degli studenti. Noi mettiamo a disposizione dei comuni la nostra competenza per mappare il territorio e poi progettare gli interventi necessari alla rimozione delle barriere e portarli nelle delibere a bilancio del Comune per finanziare i lavori. Per fare ciò impieghiamo l’alleanza tra il mondo della scuola e quello del lavoro, aiutando le nostre città a diventare davvero inclusive e a misura d’uomo, dove a tutti sono concessi pari diritti”.
Come specificato dall’architetto Ferretti, la legge sull’abbattimento delle barriere architettoniche risale al 1986: “Ad oggi però solo il 5% dei comuni a livello nazionale ha iniziato ad adottare una pianificazione”.
Il lavoro degli studenti in concreto si dividerà in una fase teorica (di didattica a distanza) e, appena le condizioni epidemiologiche legate all’emergenza sanitaria lo consentiranno, in una fase pratica durante la quale verranno effettuati i rilievi e sarà avviata la progettazione: “Una volta che i progetti saranno approvati ed avviati dal Comune i ragazzi potranno avere la possibilità di seguire il cantiere”.
Ogni anno il Comune avrà a disposizione dei progetti, elaborati dalle classi coinvolte (nel caso del Romagnosi si tratta di due classi e 37 studenti di 4^ e 5^ dell’indirizzo Costruzione Ambiente e Territorio), che saranno a tutti gli effetti dei piani urbanistici: “Questo consentirà continuità e concretezza nel lavoro e nella progettazione che riguarderà i principali edifici pubblici – ha detto Ferretti – naturalmente, terminata la parte didattica, verrà fatto un incontro con il Comune per capire qual è la situazione ed orientare il lavoro da svolgere”.
Un “percorso di progresso” non solo per gli studenti ma anche per i tecnici comunali, come specificato dall’assessore Rivolta: “Tutti insieme stiamo contribuendo a far progredire la nostra comunità. Il cambio culturale sulle barriere architettoniche deve toccare anche l’amministrazione comunale e i nostri uffici, grazie al vostro lavoro metteremo anche noi un nuovo paio di occhiali”.