Erba

Gestione, servizi, volontariato. Ecco il “nuovo” canile di Erba

Miryam Colombo 12 Gennaio 2022

Attualità, Erba

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ERBA – Risale agli ultimi giorni del 2021 l’atto formale con il quale il canile-rifugio di via Manara a Erba è stato definitivamente affidato alla gestione diretta dell’Amministrazione comunale. Chi sono i nuovi gestori? Quali i servizi offerti? Quale il ruolo dei volontari? Con questo articolo Erbanotizie.com cercherà di dare risposta a queste domande.

La nuova gestione

Secondo quanto stabilito dalla deliberazione del Consiglio comunale del 27 settembre, il Comune di Erba si prenderà carico del canile per un periodo di tre anni, dei quali il primo sarà considerato sperimentale mentre i restanti due dovranno consentire una valutazione dei risultati per stabilire le strategie di gestioni per il futuro.

Inoltre, l’Amministrazione comunale ha previsto una convenzione con altri comuni della provincia di Como e Lecco che non dispongono di spazi per il mantenimento dei randagi e che, per il primo anno, contribuiranno alle spese con una quota di 200 euro.

Nel frattempo, ad occuparsi operativamente e quotidianamente degli ospiti (che ad oggi sono circa 50) saranno rispettivamente tre addetti (uno full time e due part time) della cooperativa Mime, un istruttore cinofilo dell’associazione I Randagi – Animal’s Dream, un’educatrice cinofila e i volontari.

“Una parte dei volontari e del personale frequenta già da tempo il canile – ha spiegato Erminia Gariboldi dell’Ufficio legale del Comune di Erba e volontaria presso la struttura -. In questo passaggio si è cercato di stravolgere il meno possibile la vita dei cani ospitati”.

In questa prospettiva, le diverse figure collaboreranno in maniera sinergica tra loro e saranno coordinati dall’istruttore che, oltre ad occuparsi dei casi più difficili, avrà la regia completa strutturando interventi mirati per le diverse situazioni.

I servizi

Sono proprio l’equilibrio e la salute psico-fisica degli animali il fulcro attorno a cui ruota l’intero progetto. Obiettivo generale è infatti quello di rendere il canile un centro servizi attivo a cui i cittadini possano rivolgersi in caso di necessità e non solo per affidare il proprio cane.

Data questa premessa, il lavoro degli operatori si svolgerà su un doppio binario. Il primo settore di intervento prevede la predisposizione di specifici progetti di educazione e rieducazione degli animali, già presenti: “Ad oggi si tratta prevalentemente di cani o aggressivi o timidi e non abituati al contatto con l’uomo o anziani e malati – ha continuato la dottoressa Gariboldi -. Spesso sono vittime di maltrattamenti e di abbandono e mostrano problemi comportamentali: per questo è fondamentale lavorare sul cane per modificare le sue convinzioni. Allo stesso tempo, però è importante intervenire anche sul partner umano in modo da creare la giusta connessione tra le due parti”.

La seconda linea di intervento è, invece, basata sulla prevenzione del fenomeno del randagismo: “L’idea è quella di rendere il canile un punto di riferimento a cui tutti i cittadini possano rivolgersi anche solo per chiedere consiglio su come gestire il proprio animale domestico – ha spiegato la Gariboldi -. A questo si aggiunge la volontà di dare un aiuto concreto alle famiglie, anche in forma temporanea: la pandemia ha mostrato come possano verificarsi delle situazioni per cui una persona non possa prendersi cura del cane per un certo periodo. La nostra intenzione è di dare una risposta anche a questo e, in generale, di porre attenzione al benessere di tutta la famiglia”.

In quest’ottica si inserisce anche il percorso di accompagnamento messo in atto nel momento di richiesta di adozione e che si articola in una conoscenza della realtà famigliare in cui il cane verrà inserito in modo tale che il passaggio dal canile alla casa avvenga nel modo più sereno tanto per l’animale quanto per la persona.

I volontari

Qualche cambiamento è arrivato anche sul fronte del volontariato: con la nuova gestione è stato infatti chiesto a tutti coloro che volessero donare tempo e/o competenze di frequentare un corso di formazione, organizzato periodicamente, che prevede alcune lezioni teoriche tenute dall’istruttore cinofilo e un periodo di apprendistato pratico.

Attualmente sono circa una trentina le persone che hanno dato la propria disponibilità, ma nuove adesioni continuano ad arrivare: “Più siamo, meglio è – ha aggiunto Erminia Gariboldi -. La decisione di prevedere questo percorso di preparazione è dovuta al fatto che anche la semplice passeggiata è parte di un percorso educativo, fondato sul binomio animale-uomo, di cui anche il volontario è parte. Per questo è fondamentale essere preparati per qualsiasi momento”.

Le iniziative

A sostegno dell’importante ruolo sociale svolto dal canile rientrano una serie di iniziative. Tra queste, la raccolta di generi alimentari sia attraverso i bidoni verdi presenti all’uscita dei supermercati dell’erbese sia alla presenza dei volontari o i mercatini di Natale e di Pasqua allestiti in prossimità del rifugio.

Risale invece a ieri, martedì, l’apertura del mercatino Il BAUle inCANtato, disponibile su Facebook: si tratta di un punto di incontro virtuale in cui i partecipanti donano o acquisiscono oggetti (nuovi o usati) con l’obiettivo di raccogliere fondi per la cura ed il sostentamento degli ospiti del canile di Erba a cui il ricavato viene interamente donato.

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