PUSIANO – “Questo libro è stato iniziato senza grandi perchè o aspettative ma poi, mentre lo scrivevo, mi sono accorto che ne valeva proprio la pena”.
Così il dottor Gerolamo Gavazzi, che possiede l’isola dei Cipressi e tutela la sua bellezza e unicità grazie a un’apposita Fondazione, ha iniziato a presentare il suo scritto “Isola dei Cipressi e Lago di Pusiano” nell’apposita serata che si è tenuta ieri, 11 aprile, presso la sala civica di Palazzo Beauharnais.
Un volume di oltre 500 pagine, scritte in italiano e inglese, che racchiude i misteri e l’affascinante storia della piccola isola del pusianese, coronata da immagini, fotografie e documenti antichi.
“Quando si fanno delle ricerche si trovano sempre aneddoti curiosi e particolari. Ad esempio ho scoperto che nel 1400 circa gli atti notarili venivano fatti in località peculiari, bizzarre. Alcuni atti sono stati fatti sull’isola, altri al buco del piombo, ma anche su tombe di personaggi illustri – ha spiegato Gavazzi – Io comunque, i primi ricordi che ho dell’isola dei Cipressi, risalgano a quando ero adolescente. L’ho vissuta tantissimo. D’estate abitavo a Erba e tutti i giorni scendevo a Pusiano, attraversavo il lago a nuoto per raggiungere l’isola, dove abitava mia zia che ci aveva allestito due brande in un pollaio. Dormivamo lì, io e i miei fratelli, poi ci si lavava nel lago, io pescavo. Non c’era la corrente, era molto più selvaggia e sicuramente era ancora più bella di come è ora. Ho dei ricordi fantastici, che mi hanno convinto, pian piano, ad acquistarla tutta”.
Negli anni infatti, con il passaggio delle generazioni, la proprietà dell’isola era di una decina di persone: “Troppi, così era come se non fosse di nessuno. Allora pian piano ho ritirato le quote dei miei parenti. Quando sono tornato all’isola, nel 1991, l’ho trovata molto cambiata. C’erano rifiuti e anche i muri di sostegno erano collassati. Da lì ha preso il via la bonifica, che è tutt’ora in atto”.
La storia completa del gioiello del pusianese, la si potrà scoprire grazie al libro scritto con la preziosissima collaborazione di Sergio Mauri e stampato da Lorini di Erba.
Il pubblico in sala ha anche posto delle domande a Gavazzi, per scoprire ancor più qual mistero che gira intorno all’isola.
Si è parlato dei cormorani, che ogni anno “affollano” l’isola. “Ce ne sono sempre tra i 500 e gli 800 – ha raccontato – Sono dei grandi viaggiatori. Mi ricordo che i primi anni un signore, qui a Pusiano, mi chiese cosa avevo fatto agli alberi, se li avevo pitturati. In realtà sono i loro escrementi, è come guano, non puzza, odora di pesce. E’ spettacolare vedere quando prendono posizione sugli alberi per la notte. Loro, come moltissime altre specie, si rifugiano all’isola perchè si sentono più al sicuro”.
E di animale, nel gioiello del lago, ce ne sono davvero moltissimi: dagli scoiattoli, alle gru. E poi le cicogne, i pavoni, le tartarughe, le anatre, le oche e persino i piccoli canguri.
“I canguri li avevo visti in una di quelle ville aperte al pubblico in Inghilterra. Mi avevano affascinato, e così ho deciso di “adottarne” due. Inizialmente avevo un po’ di timore per il clima ma devo dire che stanno benissimo e hanno trovato il loro habitat sull’isola, così come tutti gli altri animali che la abitano. Io adoro essere circondato dai versi degli animali, mi danno un senso di pace e tranquillità, anche se a volte creano un vero e proprio baccano”.
Il messaggio dello scritto, che è gratuito (ha voluto precisare lo stesso Gavazzi) ma per cui si può fare una donazione alla Fondazione che tutela l’isola dei Cipressi, è quello di salvaguardare il territorio e riuscire a far conoscere Pusiano e il suo lago ai turisti: “abbiamo un gioiello, cerchiamo di conservarlo bene“.